Obama telefona a Putin per trattative: leader UE uniti contro Russia

Putin

Una telefonata di un’intera ora ha visto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, confrontarsi con il leader della Russia, Vladimir Putin, giovedì sera, circa gli ultimi eventi avvenuti in Ucraina. Recentemente, la Crimea è stata invasa dall’esercito russo, mossa che ha convinto il leader statunitense di dover agire a riguardo. Con una nota diramata dalla Casa Bianca, Obama ha dichiarato il proprio intento d’intervenire sulla questione ucraina: “Le azioni della Russia sono in violazione della sovranità dell’Ucraina”, si legge, “della sua integrità territoriale, a cui abbiamo reagito con alcune misure, in coordinamento con i nostri partner europei.”

Tuttavia, il Presidente ha ribadito che gli Usa non agiranno contro Putin, ma nell’interesse dell’Ucraina, della Russia e della comunità europea. Questa mossa potrebbe mettere fine ai recenti conflitti che hanno avuto luogo in Ucraina, permettendo ugualmente di evitare uno scontro aperto tra le due maggiori potenze mondiali, che già nel secolo scorso rischiarono di percorrere tale strada. Proprio giovedì pomeriggio, Obama ha presentato le sanzioni imposte sulla Russia, ricordando agli alleati dell’Unione Europea la propria funzione nel “reagire contro l’aggressione russa all’Ucraina”. Infatti, il Presidente statunitense ha dichiarato che saranno perpetuati i tentativi d’imporre alla Russia un costo per quanto accaduto in Crimea, la penisola Ucraina invasa dall’esercito russo.

Obama ha, inoltre, ribadito di voler organizzare il risanamento dell’Ucraina, in vista delle elezioni di maggio, ponendo l’accento sulla possibilità non remota di portare la pace in un Paese già così devastato. Il Presidente, a tal proposito, ha insistito sulla necessità che “i governi di Ucraina e Russia dovrebbero tenere colloqui diretti, facilitati dalla comunità internazionale e da osservatori internazionali”, come si legge nella nota. Dal suo canto, il Cremlino ha posto in evidenza “l’importanza delle relazioni russo-americane”, in funzione della preservazione delle quali sembra che Putin abbia intenzione di agire.

Dall’Europa, Angela Merkel si è espressa a nome della Germania, sottolineando l’illegalità del referendum in Crimea, con il quale i cittadini ucraini dovranno votare il prossimo 16 marzo per l’annessione della penisola alla Russia. “Siamo pronti ad agire e a riunirci in qualsiasi momento”, ha dichiarato la Cancelliera, ribadendo la delusione che gli ultimi eventi di natura bellicosa ad opera di Putin hanno suscitato nella politica tedesca. Anche il Premier britannico, David Cameron, si è espresso sul caso, sottolineando il proprio intento di agire nei confronti della Russia con misure rigorose, se Putin farà “altri passi negativi“. Dalla Francia, Francois Hollande è unito agli alleati europei, ribadendo l’illegalità del referendum in Crimea, perché avvenuto senza previ contatti con il governo Ucraino. Il tentativo di Putin di minare l’integrità dell’Ucraina è per il Presidente inaccettabile.

Intanto, nell’attesa degli sviluppi che potranno vedere Putin assecondare o meno le richieste degli Stati Uniti e dell’UE, il Parlamento Ucraino si è deciso a sciogliere quello di Crimea. Lo stesso Oleksandr Turcinov, Presidente ad interim del Parlamento Ucraino, ha definito il referendum fissato per il prossimo 16 marzo “una farsa”, trovandosi concorde con le potenze europee. La prospettiva ucraina rispetto ai recenti eventi bellicosi ad opera di Putin è chiaramente non passivo: il referendum è “un crimine contro l’Ucraina commesso dai militari russi”, come dichiarato da Turcinov. Non resta che attendere gli sviluppi del caso, sempre su VNews24.