Milano – Non erano solo i modi della maestra a rendere un asilo l’incubo per molti bambini. I Nas hanno arrestato oggi la direttrice del nido d’infanzia della provincia, con l’accusa di maltrattamenti su minori: i bambini che le famiglie della zona affidavano alla struttura. Nonostante a discapito della donna vi sia un unico capo d’accusa, le sevizie subite dai piccoli che soggiornavano nel suo asilo erano varie e frequenti. Si tratta di violenze fisiche, psicologiche e persino igieniche: tutto documentato dai filmati delle telecamere di sicurezza presi in custodia dai Nas milanesi.
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I bambini venivano costretti a fare ciò che era detto loro, erano puniti con spintoni, schiaffi inferti con violenza ed ira, oppure lo scotch sulla bocca, per impedire che parlassero. Strattonati, ammutoliti, i piccoli erano obbligati a passare la gran parte del tempo a dormire, perché chi avrebbe dovuto prendersi cura di loro non aveva alcuna intenzione di farlo. Peraltro, quello che di norma è chiamato “servizio mensa” non era propriamente degno di questo nome. Infatti, un solo piatto ed un solo cucchiaio erano usati per dar da mangiare ai bambini, che venivano picchiati se non accettavano di mangiare ciò si presentava loro.
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Il linguaggio usato dalla maestra era ingiurioso, volgare, sfiorando anche le bestemmie: un’educazione assolutamente non appropriata a dei bambini di quell’età. I genitori, dal proprio canto, chiedevano spesso notizie riguardo il trattamento riservato dal personale dell’asilo nido ai propri figli, ma venivano sempre rassicurati dalla maestra personalmente, oppure tramite dei bigliettini inviati a casa dai bambini stessi. Questi volantini servivano ad eliminare la preoccupazione delle famiglie, alle quali era spiegato nel dettaglio l’andamento delle giornate nel nido d’infanzia: programma di tutto rispetto, se fosse stato messo in pratica.
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A coordinare l’operazione dei Nas è stata la Procura di Milano, intenzionata a verificare le effettive condizioni dei bambini nell’asilo in questione. Infatti, i filmati ottenuti dai carabinieri e le testimonianze hanno confermato un atteggiamento del tutto insofferente verso i bambini ospitati dalla struttura, trattati con tutt’altro che il calore e la comprensione che ogni educatore dovrebbe riservare ai propri alunni. I bambini in questione, peraltro, avevano tra 1 e 3 anni di vita: ciò significa maggiore sensibilità verso le esperienze della vita, nel loro caso le prime.