Franzoni torna a casa: “Nessun pericolo”, potrà assistere il figlio

Annamaria Franzoni
Annamaria Franzoni tornata a casa

Cogne – Annamaria Franzoni è tornata a casa in auto, accompagnata dalla migliore amica, ma non tutti ricordano la tragedia che ha visto questa donna protagonista dell’omicidio di suo figlio, il piccolo Samuele. In casa troverà ad attenderla il marito ed i suoi altri due figli di 18 ed 11 anni. Condannata a 16 anni di carcere, la Franzoni ha fatto richiesta di detenzione domiciliare speciale per poter assistere il figlio minorenne: istanza accolta dal Tribunale dei Minorenni dopo aver valutato le capacità genitoriali della donna.

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Proprio quest’aspetto della personalità di Annamaria è stato giudicato idoneo alla cura del figlio della donna: la donna non correrebbe alcun rischio di recidiva. E’ quanto dichiarato dall’esperto consultato dal Tribunale, il professor Augusto Balloni, dopo la perizia effettuata su di lei: inoltre l’uomo ha anche considerato l’avvio di una terapia psichiatrica di sostegno durante il periodo nel quale madre e figlio minorenne riallacceranno i rapporti. La sanità mentale della Franzoni non è più, comunque, in discussione: il suo ritorno a casa potrebbe segnare la fine di un dramma che non ha scosso soltanto la sua famiglia, ma anche l’intera Italia.

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Infatti, documentazioni riguardo la storia carceraria di Annamaria riportano la sua “costante preoccupazione per i figli, che erano abituati alla sua costante presenza“. La richiesta di detenzione domiciliare al Tribunale di Bologna sarebbe nata proprio dalla volontà della donna di “conciliare il ruolo di madre con i vincoli detentivi.” Interessata ai “cambiamenti evolutivi” dei suoi figli, la Franzoni ha finalmente ottenuto quanto desiderava.

Il Tribunale ha aggiunto a favore della donna che le relazioni con le altre detenute in questi anni hanno costituito uno stimolo positivo per la guarigione della donna. Infatti, il periodo di detenzione di Annamaria ha visto un significativo cambiamento, stando a quanto dichiarato: “Ha imparato a contenere i sentimenti di tristezza e l’ansia, non più con gli psicofarmaci, ma con l’inserimento in attività trattamentali all’interno dell’istituto penitenziario.” La situazione sembra solo poter migliorare, continuate a seguire gli aggiornamenti sul caso con VNews24.