Spagna, primo caso di Ebola in Europa: infettata infermiera

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Madrid – Non accenna ad arrestarsi la corsa di Ebola. Il letale virus, che miete ogni giorno migliaia di vittime in Africa (la Sierra Leone pare essere una delle Nazioni più devastate dal terribile male) dopo aver varcato i confini statunitensi, ora è giunta anche in Europa. Il primo caso di Ebola nel Vecchio Continente si è registrato a Madrid, Spagna. Vittima del virus killer un’ infermiera facente parte del team che ha soccorso invano il missionario Manuel Garcìa Viejo, deceduto lo scorso 26 settembre nell’ ospedale della Capitale iberica.

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ALLERTA MONDIALE. La donna, della quale non sono state rese note le generalità, avrebbe contratto il virus in Spagna e non in Africa: sarebbe il suo, dunque, il primo caso di Ebola contratto in Europa, segnale che il terribile male che affligge ogni giorno migliaia di cittadini africani non conosce confini, né classi sociali.  Le condizioni dell’ infermiera, attualmente ricoverata in isolamento, sarebbero stabili. La donna, secondo il quotidiano spagnolo “El Pais”, sarebbe in preda a febbre, uno dei primi segnali di comparsa dell’ Ebola. Mentre la paura dilaga alla stessa velocità con la quale il virus si diffonde, in Spagna il Ministero della Salute ha convocato un vertice di crisi. All’ ordine del giorno, ovviamente, il punto sulla situazione Ebola: Madrid è pronta a fronteggiare un’ eventuale pandemia?

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EUROPA IMPREPARATA. Non è solo la Spagna a dover fare i conti con Ebola in Europa. Nelle scorse ore è stata rimpatriata in Norvegia una volontaria 30enne di Medici Senza Frontiere che però, a differenza del caso spagnolo, ha contratto il virus in Africa. Come in Spagna, anche in Norvegia tutto tace circa le condizioni di salute della volontaria: l’ unica notizia certa è l’ accertata diagnosi di Ebola, tramite le analisi di routine. La domanda che ora si pongono tutti i cittadini europei è: il Vecchio Continente sarà in grado di salvaguardare la salute dei propri abitanti? La risposta potrebbe essere alquanto sgradevole.

Il Presidente statunitense Barack Obama ha aspramente criticato quelle Nazioni che, a sua detta, non farebbero abbastanza per arginare il diffondersi del virus, dimostrando la propria impreparazione a gestire il “fenomeno”. Sempre dagli USA arriva la notizia che il cosiddetto “paziente zero” Thomas Eric Duncan sarà sottoposto ad una terapia sperimentale consistente nella somministrazione di un potente antivirale, il Brincidofovir, messo a punto dalla società farmaceutica Chimerix. Se la terapia sortisse l’ effetto sperato, si aprirebbe un significativo spiraglio nel trattamento e nell’ abbattimento del male del Nuovo Millennio.