Perugia – Nuovo, inquietante episodio omofobo si sarebbe registrato all’ interno delle oramai poco rassicuranti quattro mura didattiche di una scuola superiore in provincia di Perugia. Stando alla denuncia rilasciata da un quattordicenne che frequenta l’ istituto umbro infatti, nella scorsa settimana lo stesso sarebbe stato dapprima insultato e poi aggredito fisicamente da uno dei suoi docenti. Un fatto gravissimo che, se confermato dalle testimonianze di altre persone presenti al momento in cui la situazione tra professore e alunno degenerava, non solo costerebbe caro all’ autore di tale scellerato episodio, ma spingerebbe ancor di più a porre una profonda riflessione sulla tematica dell’ omofobia, che pare venga insegnata meglio delle normali discipline scolastiche.
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“ESSERE GAY E’ UNA MALATTIA”. Sono ben lontani i tempi del “Carpe Diem” magistralmente insegnato sul grande schermo dal compianto Robin Williams. Non esistono docenti come quelli portati al cinema da Julia Roberts in “Mona Lisa Smile”. Bisogna farsene una ragione. La storia di Perugia, però, porta alla luce un “sottobosco” fatto di insegnanti razzisti, omofobi ed addirittura violenti. Stando al racconto del 14enne vittima di un insegnante fin troppo aggressivo, nel corso di una lezione il suddetto docente avrebbe sentenziato: “Essere gay è una malattia”. Come se non bastasse la già choccante dichiarazione – resa pubblica di fronte ad un’ attonita platea fatta di adolescenti, ai quali bisognerebbe forse inculcare ben altro genere di insegnamenti – il professore, rivolgendosi al ragazzo avrebbe dichiarato: “Tu ne sai qualcosa”.
Dopo un momento di comprensibile stupore, il ragazzo avrebbe risposto a tono al professore che, per tutta risposta, avrebbe “redarguito” lo studente a suon di calci e strattoni. Emblematica, in tal senso, la testimonianza del compagno di banco e amico del ragazzo. “Professore lo lasci, non vede che lo sta strozzando?”, avrebbe esclamato il ragazzo che, assieme ad altri due compagni di classe, sarebbe intervenuto per tentare di fermare l’ adirato professore.
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“MINISTRO, SVEGLIATI”. La secca ma flebile difesa dell’ insegnante (“Ho detto il contrario! Ma quale omofobia”) non è bastata ad impedire una prevedibile e più che onesta apertura di un’ indagine interna nell’ istituto in provincia di Perugia atta ad accertare le oggettive responsabilità del “prof”. I genitori del ragazzo vogliono vederci chiaro: la loro preoccupazione, oltre allo scandaloso episodio di omofobia verbale, è tutta volta alla salute fisica del ragazzo, che nel frattempo ha cambiato sezione nel medesimo istituto. Il giovane della provincia di Perugia soffrirebbe, infatti, di una patologia ossea che potrebbe complicarsi proprio in seguito all’ aggressione subita dall’ insegnante, che avrebbe preso di mira il 14enne perchè svogliato a scuola. Scusa banale ed insufficiente a giustificare un tale eccesso d’ ira in un uomo che – stando ad alcune indiscrezioni – non sarebbe nuovo ad episodi del genere.
L’ episodio di Perugia ha provocato unanimi reazioni di sdegno, ben riassunte nelle parole del Presidente di Equality Italia Aurelio Mancuso. “E’ in atto una generale campagna d’ intimidazione nella scuola italiana che vuole ricacciare nella clandestinità studenti e insegnanti omosessuali, che vuole schedare istituti colpevoli di promuovere una cultura del rispetto delle differenze e del rifiuto delle discriminazioni. Il Ministro Giannini – osserva Mancuso – deve svegliarsi e, al netto delle dichiarazioni di prammatica, dire chiaramente come intende difendere il pluralismo, l’ integrità e la dignità delle persone omosessuali nella scuola italiana”.