Prima della Scala: scontri tra polizia e centri sociali

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Il Fidelio di Beethoven dentro, gli scontri tra polizia e centri sociali fuori: è questa l’atmosfera che accompagna la Prima della Scala. Alla storica inaugurazione della nuova stagione, la Scala è assediata da un gruppo di manifestanti che tentano di raggiungere l’entrata del teatro: la zona è transennata e protetta dagli agenti di polizia, che tuttavia in più occasioni hanno dovuto effettuare cariche di alleggerimento. La tensione è alta: gli scontri, iniziati due ore prima l’apertura del sipario, non si sono ancora attenuati.

La polizia in tenuta anti sommossa

LA MANIFESTAZIONE FUORI DALLA SCALA– Prima solo una ventina di persone, poi un centinaio, 150 riportano le ultime fonti: questo il numero dei partecipanti al corteo non organizzato che protesta in favore del diritto alla casa e al lavoro. Nel mirino della protesta Jobs act e gli sgomberi delle case popolari occupate abusivamente. “Siete tutti ladri e mafiosi”, “Case per tutti e povertà per nessuno”, “Casa, diritti e dignità. Fuori la casta dalla città”.

I manifestanti appartengono ai Centri Sociali milanesi, i cosiddetti “antagonisti”: giovani ragazzi col volto coperto e caschi in testa, “armati” di uova e petardi che hanno più volte lanciato contro la polizia in assetto anti-sommossa. I focolari più accessi sono stati via Santa Margherita, dove un gruppo di manifestanti è stato respinto con diverse cariche e manganellate (due i feriti, secondo i centri sociali), via Case Rotte, dove sono state divelte le transenne, e piazza San Fedele, dove gli agenti sono riusciti a sequestrare una molotov prima che venisse lanciata.  Negli scontri, un poliziotto è rimasto ferito ad un occhio.