Da parte sua Matteo Renzi ha cercato di rassicurare Napolitano sulla situazione delle riforme costituzionali: “Sono convinto che riusciremo a farle approvare prima di eleggere il suo successore”. Tuttavia, i tempi sono strettissimi: sia la questione della nuova legge elettorale, sia la riforma del Senato sono ancora in Parlamento. La speranza del governo è quella di approvare entrambe le riforme tra il 23 ed il 26 gennaio per poi dedicarsi alla scelta del successore di Giorgio Napolitano ed iniziare le votazioni in aula a partire dal 29 gennaio. Intanto all’interno del Partito Democratico si cerca un punto d’accordo: in una riunione i democratici hanno stabilito che il nome del prossimo Presidente della Repubblica dovrà essere prima oggetto di confronto all’interno del Pd e solo in un secondo momento sarà discusso con gli altri partiti. L’obiettivo è quello di evitare la “debacle politica” che il 20 aprile 2013 portò alla rielezione di Giorgio Napolitano.