“Il Partito Democratico, nel silenzio, distrugge i diritti dei lavoratori”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, attacca il governo e lancia una nuova iniziativa: una coalizione sociale, che nasce per difendere “i diritti di cittadinanza a partire da quello del lavoro in tutte le sue forme”. Non solo: è una nuova visione della società, del welfare, dei diritti, un’alternativa alla deriva autoritaria del governo Renzi. Tuttavia, Maurizio Landini chiarisce subito il punto cardine del progetto: non si tratta di creare un nuovo partito. “Chi pensa sia iniziata una fase preparatoria per la nascita di un nuovo partito sbaglia. E se ne vada a casa”. Così, oggi si sono riuniti i rappresentanti della Fiom e della Cgil insieme a diverse associazioni, tra cui Emergency, Libera, Arci, Giustizia e libertà e Articolo 21. L’obiettivo è chiaro: creare un consenso popolare ampio e forte attorno al movimento sindacale per tutelare e difendere i diritti dei lavoratori calpestati dal governo Renzi. “Noi facciamo il nostro mestiere di movimento sindacale e sociale, agiremo sui luoghi di lavoro per riconquistare i contratti, ma cambiare le leggi vuol dire fare proposte per costruire un consenso e se necessario fare proposte di referendum abrogativi perché quando una legge non va bene si cambia”. C’è spazio anche per replicare alle parole del capogruppo del Partito Democratico Roberto Speranza, che proprio ieri ha etichettato Landini come espressione di una sinistra massimalista che sa solo urlare: “Ho sentito parlare qualcuno di urla per quanto mi riguarda. Io sinceramente sono abituato a discutere di merito più che stare attento ai decibel”. Il leader della Fiom prosegue: “Vorrei ricordare che una parte del Pd ha votato per la cancellazione dello statuto dei lavoratori. Quindi si può fare peggio di chi urla”. Prossimo appuntamento: il 28 marzo in piazza per una manifestazione “aperta a tutti i soggetti che hanno portato a scioperare insieme Fiom e Cgil in autunno”.