Grazie alla ripresa economica ed alla riduzione dello spread, si è accumulato un “tesoretto” di 1.6 miliardi di euro a disposizione del Governo. Come verrà utilizzato dal premier Renzi? L’obiettivo è quello di sostenere gli incapienti: quei cittadini che guadagnano così poco da non pagare nemmeno le tasse. Questi non hanno potuto beneficiare del bonus degli 80 euro, perchè si tratta di uno sconto fiscale: gli 80 euro sono una riduzione dell’imposta Irpef, che viene detratta dallo stipendio. Con un esempio banale: al posto che trattenere 1000 euro del salario, l’impresa ne trattiene 80 in meno. Ma ci sono alcuni lavoratori ai quali non viene trattenuto niente e questi quindi non beneficiano dello sconto di 80 euro, pur essendo in condizioni economiche peggiori. E’ a questa categoria di persone che si vuole rivolgere il Governo.
Tuttavia, esistono tre ipotesi a seconda delle categorie sociali che si sceglie di aiutare con questo “tesoretto”. La prima idea è quella di un nuovo bonus. Esistono poi diverse varianti: il Governo potrebbe decidere di distribuire il bonus tra tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati incapienti che non godono del bonus degli 80 euro. Si tratta di 10 milioni di soggetti che riceverebbero 160 euro da maggio a dicembre: 20 euro al mese. Se invece si scegliesse di limitare la platea dei beneficiari a lavoratori dipendenti e pensionati (non i lavoratori autonomi) il bonus salirebbe a circa 29 euro al mese. Infine, se questo bonus venisse dato ai soli lavoratori dipendenti, questo ammonterebbe a quota 415 euro nel periodo maggio-dicembre 2015: 52 euro netti al mese.
La seconda idea è quella di sostenere ed incrementare il piano-poveri. Questo piano è già presente, ma funziona solo nel Sud ed in 12 città metropolitane. Con il “tesoretto” di 1,6 miliardi il sussidio garantito dal piano-poveri (oggi pari a 312 euro), potrebbe essere esteso in tutto il territorio nazionale, coinvolgendo un maggior numero di famiglie.
La terza proposta riguarda il finanziamento dei nuovi ammortizzatori sociali, previsti dal Jobs Act. Infatti, a maggio entrerà ufficialmente in vigore il nuovo ammortizzatore sociale Naspi: un assegno di disoccupazione di un migliaio di euro per 24 mesi. Il Governo ha già previsto un finanziamento del Naspi pari a 2,2 miliardi, ma tale cifra sembra essere insufficiente. Il “tesoretto” servirebbe a coprire tali ammortizzatori.