Solo alcuni giorni addietro è stata diffusa la notizia del cosiddetto mir-Test, ovvero un semplice esame del sangue in grado di diagnosticare precocemente la presenza di cancro al polmone nei pazienti, un traguardo scientifico importantissimo tutto italiano, presentato allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e sviluppato grazie alla collaborazione tra Fondazione Umberto Veronesi, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e Fondazione Monzino. Oggi, ad affiancare il promettente test per il tumore al polmone, tra i più diffusi e letali al mondo, se ne aggiunge uno per il cancro alle ovaie, una malattia che attualmente colpisce 37 mila donne in Italia e che fa registrare circa 6 mila nuovi casi ogni anno.
Alla stregua del mir-Test, il nuovo esame si basa su una semplice analisi del sangue con lo scopo di intercettare una specifica sostanza chimica, il CA125, il cui incremento è quasi sempre legato alla presenza di cancro alle ovaie. A differenza del test italiano, infatti, quello sviluppato dagli scienziati inglesi della University College di Londra ha un efficacia dell’86%. Realizzato dopo 14 anni di studi condotti su circa 50 mila donne, il test potrebbe rientrare in un cosiddetto screening di massa da parte delle autorità sanitarie britanniche, considerando che la diagnosi tradizionale spesso è troppo tardiva, a causa di sintomi spesso assimilabili a quelli di problematiche decisamente minori.
Il test potrebbe essere sufficientemente tempestivo per “salvare un numero considerevole di vite”, come ha sottolineato la dottoressa Usha Menon, coordinatrice dello studio. I dettagli di questo promettente test sono stati pubblicati sull’autorevole rivista scientifica Journal of Clinical Oncology.