Sono passati 12 giorni dall’inaugurazione di Expo 2015. L’iniziale trionfalismo per la riuscita della manifestazione si sta attenuando: quanti sono i visitatori giornalieri di Expo? I responsabili dell’evento lo sanno, ma nessuno lo dice. Che dietro al silenzio del commissario Giuseppe Sala si nascondano numeri da flop? Le cifre che girano parlano di 200mila visitatori nel giorno dell’inaugurazione, 220mila il giorno successivo. Tuttavia, si tratta di dati ufficiosi: non ufficiali e soprattutto non confermati dagli organizzatori di Expo. Altre fonti svelano, invece, un bilancio negativo: l’affluenza al polo fieristico durante la prima settimana sarebbe pari a 500mila presenze. Dato ben al di sotto delle aspettative, ma anche questo non confermato.
Il commissario Giuseppe Sala spiega così il silenzio: “Non diamo numeri perché nelle manifestazioni di questo tipo ci sono molte variabili e poi si aprono polemiche sul nulla. Si correrebbe il rischio di esaltarsi o deprimersi mentre io voglio che il mio team rimanga concentrato sulle cose da fare”. Ma il motivo è un altro: garantire l’attrattività dell’evento. Infatti, lo Stato ha sostenuto un investimento pari a 1,3 miliardi: soldi pubblici, dei cittadini italiani che avrebbero tutto il diritto di conoscere il risultato di un evento, finanziato in parte coi propri risparmi. Tuttavia, lo Stato deve ancora coprire i costi della gestione dell’evento: personale, pulizie, servizi. Alla fine dei sei mesi, il conto dovrebbe ammontare a 800 milioni, di cui 370 coperti dagli sponsor. I restanti 430? Devono essere recuperati dalla vendita di biglietti. Diffondere la notizia di un flop di presenze disincentiverebbe l’arrivo di nuovi visitatori e di quei soldi necessari per coprire tutti i costi.
Intanto, la società Expo annuncia che mercoledì 13 maggio si terrà un primo bilancio sulla manifestazione: forse in questa occasione qualcuno potrà far luce sulle effettive presenze giornaliere. Queste vengono registrate con grande precisione dai tornelli di accesso: infatti, è stato creato un sistema ad alta tecnologia per monitorare in tempo reale l’affluenza dei visitatori. Quindi i numeri ci sono, ma resta il mistero: la trasparenza viene subordinata a logiche economico-commerciali. Dopo gli scandali che hanno accompagnato la preparazione e l’organizzazione di Expo, si pretende chiarezza e trasparenza assoluta. Almeno sui numeri.