Domenica 31 maggio, elezioni regionali: oltre 23 milioni di cittadini italiani sono chiamati alle urne. I seggi sono aperti dalle ore 7 e si potrà votare fino alle ore 23 di questa sera: si vota per l’elezione di 7 presidenti regionali e per il rinnovo dei rispettivi Consigli. Le sette regioni coinvolte sono: Veneto, Liguria, Campania, Marche, Umbria, Puglia e Toscana. In parallelo con le elezioni regionali, in molti Comuni si tengono anche le elezioni amministrative: i cittadini sono chiamati ad eleggere il nuovo sindaco del proprio Comune. Queste elezioni amministrative riguardano 742 Comuni, sparsi in tutta Italia: 512 nelle regioni in cui si vota anche per eleggerne il presidente (Veneto, Liguria, Campania, Marche, Umbria, Puglia e Toscana), 10 in Friuli Venezia Giulia, 167 in Sardegna, 53 in Sicilia (dove si voterà sia oggi, dalle 8 alle 22, sia lunedì 1 giugno, dalle ore 7 alle 15). In ambito comunale, i riflettori sono puntati sui risultati in 17 capoluoghi: Venezia, Rovigo, Lecco, Mantova, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Andria, Trani, Matera, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Sanluri, Nuoro e Tempio Pausania.
Questa tornata elettorale rappresenta il primo vero test per il Governo Renzi, anche se è stato lo stesso premier a sminuire la portata delle Elezioni Regionali: “Le elezioni locali servono per le elezioni locali. Non c’è nessuna conseguenza per il Governo: non è un test su di me“. La grande incognita è rappresentata dall’affluenza alle urne. Infatti, il rischio di un boom dell’astensionismo è alto e concreto, nonostante tutti i partiti si siano appellati al senso civico dei cittadini. Sono numerosi i fattori che possono incidere sull’astensionismo: su tutti, la crescente disaffezione verso il mondo politico, accentuata dallo scandalo dei candidati impresentabili la cui lista è stata diffusa solo ieri dalla Commissione Antimafia. Inoltre, i seggi rimarranno aperti solo oggi: domenica 31 maggio. Ricordiamo: si può votare dalle ore 7 alle ore 23.