LEGA NORD – Il vero vincitore di queste elezioni regionali ha un nome ed un cognome precisi: Matteo Salvini. La Lega Nord è cresciuta esponenzialmente in tutte le regioni. L’unico limite è rappresentato dal risultato elettorale in Sud Italia: in Campania la Lega Nord non si è presentata, in Puglia è ferma al 2.29% dei consensi. In Liguria la Lega Nord è passata dal 5.6% alle elezioni europee al 20.25% ottenuto alle elezioni regionali. In Veneto è passata dal 15.2% al 17.82%, ma c’è da sottolineare il 25.77% raccolto dalle liste collegate Zaia Presidente e Veneto indipendente: percentuale che probabilmente si sposterebbe sulla Lega Nord in ambito nazionale. In Umbria dal 2.5% al 13.99% (9.78% delle liste collegate, ma alleate anche a Forza Italia). Dal 2.7% al 13.02% nelle Marche. Infine, in Toscana la Lega Nord è passata dal 2.6% delle elezioni europee al 16.16% di queste elezioni regionali.
FORZA ITALIA – I consensi di Forza Italia si sono ridimensionati in tutte le regioni. Appare maggiormente critica la valutazione dei voti raccolti dalle liste civiche, in quanto spesso queste liste si riferiscono all’intera coalizione di centrodestra, non solo a Forza Italia: chi ha scelto una lista civica, potrebbe scegliere a livello nazionale Forza Italia, come anche altri partiti dei centrodestra. In Liguria il partito di Silvio Berlusconi ha raccolto il 13.9% delle preferenze, mentre alle regionali il 12.66%. In Veneto è passato dal 14.7 al 5.97%; in Umbria dal 14.2% all’8.53% (9.78% le liste collegate). Nelle Marche Forza Italia è passata dal 13.2% al 9.4% (considerando il 3.97% delle liste civiche il risultato risulterebbe stabile). In Puglia dal 23.5% al 10.8%; in Toscana dall’11.7% ad 8.48%; in Campania dal 23.9% al 17.81% (anche se le liste collegate al candidato presidente Stefano Caldoro hanno raccolto il 10.56%).
MOVIMENTO CINQUE STELLE – Più semplice il discorso per il Movimento Cinque Stelle che tanto alle Elezioni Europee quanto alle Elezioni Regionali si è presentato da solo, senza liste collegate: così è possibile osservare in modo “pulito” la variazione di consenso dei grillini. Il consenso del Movimento è calato in tutte le regioni. In Liguria il Movimento di Beppe Grillo è passato dal 26% al 22.6%., in Veneto dal 19.9% al 10.4%, in Umbria dal 19.5% al 14.55%, nelle Marche dal 24.5% al 18.89%, in Puglia dal 24.6% al 16.33%, in Campania dal 22.9% al 17.01% e infine in Toscana dal 16.7% al 15.13%. Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, il Movimento Cinque Stelle ha sempre sofferto le elezioni amministrative e quello di queste regionali rappresenta un risultato migliore rispetto ai precedenti. Inoltre, quella di Beppe Grillo rimane la seconda forza politica del Paese, incalzato dalla Lega di Salvini.