Youth–La giovinezza: musica ed esistenza nel film di Sorrentino

Protagonisti dell’ultima fatica di Sorrentino sono Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda; il titolo del film “Youth – La giovinezza” ben rappresenta il mondo e il modello sociale – di persone, di comportamento e di concetto – che i personaggi del film esprimono con le proprie vite, all’interno di un centro termale che in sostanza è la sede di tutta la storia raccontata. La storia raccontata è un insieme di stralci di vita in un periodo non troppo ampio, dopo il quale i personaggi vengono sparati “fuori” nel proprio mondo, alle prese con le proprie vite umane e professionali. Il cast di attori, appunto, è superlativo: una menzione particolare per Michael Caine, in un’ interpretazione magistrale sotto vari aspetti, una su tutte l’espressività degli occhi. In una scena particolare – a cospetto di un emissario della regina d’Inghilterra – gli occhi dell’interprete diventano addirittura di un colore innaturale, tanta è la potenza e la capacità dell’attore di inserire nello sguardo rimandi e significati.

La storia di “Youth – La giovinezza” non è troppo complessa, anzi: è una storia semplice, che non ha la pretesa di voler essere la riproduzione di eventi realmente accaduti, ma ha in sé il pregio stesso di essere una finzione, così com’è il Cinema. Interessante è la scelta registica di Paolo Sorrentino di inserire all’interno delle vicende raccontate varie scene senza l’ausilio del sonoro e delle voci, scene che hanno carattere metaforico, così come metafora ad esempio è la scelta di portare all’interno delle terme Diego Armando Maradona, una scelta talmente geniale che cade su una controfigura di un Maradona depresso e obeso.