Roma – Non è bastato essere stata violata da un uomo che lavora per garantire la sicurezza nazionale, né aver subito una barbara aggressione non solo fisica ma anche, e soprattutto, emotiva e psicologica ad una così tenera età. La 16enne che, la notte tra lunedì e martedì ha subito un brutale stupro da parte di un militare della Marina ha dovuto essere vittima dei soliti insulti idioti via social: un’onta tanto inutile quanto oltraggiosa per la povera adolescente, che non ha avuto nemmeno il tempo di metabolizzare la dolorosa esperienza che l’ha vista, suo malgrado, protagonista e vittima.
NUDE PER STRADA. Mentre sui principali quotidiani emergono stralci di un vero e proprio racconto dell’orrore, gli utenti in rete non perdono tempo ad etichettare la povera 16enne vittima di stupro come una “poco di buono”. “Che ci fa una ragazzina sola per strada a mezzanotte?”, si chiede un utente Facebook, al quale risponde idealmente un altro: “Di solito di notte, per strada, ci sono le lucciole“. Giudizi pesanti, ai quali altri internauti cercano di trovare giustificazioni assurde, legate ad esempio ai look poco consoni adottati dalle adolescenti di oggi che spingerebbero un depravato ad avvicinarle per tentare un approccio sessuale. Basta davvero così poco a giustificare un crimine così efferato, specie se perpetrato ai danni di una 16enne comprensibilmente traumatizzata?
“SE LUI NON E’ NEGRO…”. Il dettaglio più strano che emerge dagli allucinanti commenti postati su Facebook è il totale cambio di rotta delle opinioni social appena appreso il nome, la nazionalità e la qualifica del presunto stupratore della ragazzina. In manette per la violenza alla 16enne è infatti finito Giuseppe Franco, 31 anni, originario della provincia di Cosenza e in servizio all’Arsenale della Marina. Franco avrebbe fatto ricorso alla sua posizione per avvicinare e distaccare la 16enne dal gruppo di amiche alle quali si accompagnava. Fingendosi un poliziotto, il 31enne militare si sarebbe appartato con lei in zona Prati, abusando della ragazzina e minacciandola di far male alle sue amiche se avesse urlato per chiedere aiuto.
Il popolo del web, ancor prima di conoscere l’identità dell’aguzzino, si era scagliato contro rom ed extracomunitari, rei di aver “contaminato” la Capitale a suon di furti, aggressioni e violenze d’ogni genere; una condanna scemata rapidamente, che ha spinto gli internauti a scagliarsi in un secondo momento contro la 16enne, accusandola di essere promiscua e provocatrice. Uno dei commenti più pesanti indirizzati alla giovane vittima del 31enne riassume chiaramente il Facebook-pensiero, non abbracciato ovviamente dalla totalità degli utenti ma, purtroppo, da un’ampia fetta di “idioti telematici”: “Piccolo bignami per commentare la violenza sessuale in rete: se lui non è negro è lei la tr…“. Un’ennesima violenza per una 16enne la cui unica colpa era stata quella di essere in giro a mezzanotte, in città, in compagnia delle sue amiche.