Una storia che tocca i limiti dell’assurdo quella che ha visto protagonista la sfortunata Chiara Dossi, malata di cancro. Mentre era in casa, in preda alle conseguenze della chemioterapia, non ha sentito il campanello di casa per la visita fiscale e le viene fatto un richiamo. Non bastasse, le viene chiesto di presentarsi a Trento, cinquanta minuti di macchina da casa sua, per dare spiegazioni. Ha deciso, quindi, di denunciare il tutto su Facebook ritenendosi oltremodo indignata per l’accaduto.
“Vengono a casa mia per una visita fiscale mentre vomito l’anima per via del cancro e siccome non sento il campanello mi intimano di presentarmi a Trento. Trento, capisce? Cinquanta minuti di macchina da casa… e io non uscivo da giorni per i postumi della chemio… Mi sono infuriata. Ma come? Ho un linfoma che non mi dà tregua e tu mi ordini di venire da te a giustificarmi se non ti ho aperto la porta!”, lo sfogo di Chiara.
La situazione si è aggravata dopo che i medici hanno sconsigliato alla donna, dopo l’essersi ammalata di cancro, di guidare e di stare a contatto con troppe persone a causa dell’indebolimento delle sue difese immunitarie. “Non so se li ho spaventati con quel che ho scritto su Facebook o se ho trovato le parole giuste per portarli sulla mia strada, fatto sta che dopo la mia sfuriata tutto è cambiato, come per magia. E adesso mi sembra davvero incredibile che sia stata io a far cambiare le cose in così poco tempo e che da oggi in poi nessun medico busserà più alla porta di un malato grave per una visita fiscale”.
Il direttore generale dell’Inps, Marco Zanotelli, ha poi affermato: “Chiediamo ai medici di seguire il percorso e la gravità della malattia e ci affidiamo alle loro valutazioni espresse attraverso un codice che viene trasmesso al nostro istituto. Tutto questo in attesa della legge nazionale”.