Tsipras, serve accordo anticrisi: “Finora salve solo le banche”

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Alexis Tsipras si è espresso con parole forti nel discorso all’europarlamento, davanti al quale ha spiegato le condizioni in cui versa la Grecia e le future prospettive che egli stesso intende attuare a favore della ripresa economica e geopolitica dello Stato. Non sono mancate espressioni di un certo peso contro le azioni intraprese dall’Ue, che a detta del primo ministro hanno avuto un ruolo più aggravante che altro. Si potrebbe anche parlare di un vero e proprio attacco a quelli che sono stati fatti passare per interventi ausiliari da parte dell’Ue in favore dello Stato greco in ginocchio, che il premier descrive come misure tutelari per enti ben lontani dalla gente: “Sono stati dati per salvare le banche europee e greche”. Soldi che “non hanno mai raggiunto il popolo”, denuncia il politico, che ha fatto della lotta alla disoccupazione la priorità nel proprio programma governativo.

Da due diversi fronti dell’europarlamento, fischi ma anche applausi ed entusiasmo alle parole pronunciate dal premier greco, che ha specificato: “La mia patria si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l’esperimento non ha avuto successo. Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati che ci porti direttamente fuori dalla crisi, che faccia vedere la luce alla fine del tunnel.” E’ con questo auspicio che si è concluso il discorso del primo ministro greco all’europarlamento, speranza unita alla richiesta di un vero e sostanziale aiuto alla popolazione, più che agli interessi economici internazionali. “Vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie”: così Tsipras, anticipando anche la sua volontà di fare richiesta al Fondo Salva Stati Europeo (Esm), fermo restando che tale intenzione non è finalizzata a “mettere del peso extra sui contribuenti europei”.