Grecia, sì alle riforme: scontri in piazza e parlamento spaccato

Premier Grecia Tsipras

GRECIA – Il Parlamento di Atene ha approvato nella notte il primo pacchetto di riforme che il premier Tsipras ha concordato con i leader europei a Bruxelles per evitare la Grexit. Il suo partito, però, si è letteralmente spaccato: 40 deputati su 149 hanno deciso di non votare a favore del piano, ma cui anche l’ex ministro Varoufakis, un dissidio che ha rappresentato la goccia utile per far iniziare le manifestazioni in piazza.

Tsipras ha perso la sua maggioranza in Parlamento e sono in molti a chiedersi quanto ancora riuscirà a tenere tra le mani le redini del governo della Grecia. Il premier ha definito l’accordo con Bruxelles “non piacevole ma che siamo obbligati a rispettare” durante la seduta con i parlamentari. “A Bruxelles avevo di fronte tre alternative: l’accordo, il fallimento con tutte le sue conseguenze e il piano Schaeuble. Tra queste ho preferito una scelta di responsabilità e di dignità”, ha continuato Tsipras.

Prima della votazione notturna, la Grecia aveva vissuto una giornata caratterizzata da cortei, scioperi dei dipendenti pubblici e chiusura delle farmacie. Una tensione alle stelle ma non sono stati rilevati scontri con le forze dell’ordine, almeno fino al momento della votazione: la rabbia è scattata intorno alle 21 quando gli estremisti hanno provato a cambiare con violenza la storia della Grecia. Hanno fatto esplodere una bomba carta in piazza Syntagma mentre gli anarchici e i black bloc hanno iniziato il lancio di molotov. Una situazione altamente instabile che la politica deve risolvere quanto prima.