Roma – E’ stata vittima di un pestaggio in piena regola. Vittima di un ex violento, drogato e molto più grande di lei che ha deciso che, se non poteva essere del tutto “sua”, allora non sarebbe appartenuta a nessun altro. Era il 24 febbraio del 2014 quando l’allora diciannovenne romana Chiara Insidioso Monda fu massacrata di botte dal suo ex compagno, il 37enne Maurizio Falcioni, che aveva mal digerito la fine della sua relazione con la ragazza. Colpi su colpi inferti ad una giovanissima, innocente creatura che a causa dei danni riportati da quell’immotivato attacco di gelosia è rimasta in coma per oltre un anno, in bilico tra la vita e la morte.
IL PREZZO DI UNA VITA. Sedici anni. Tanto vale la vita, oramai “compromessa”, di Chiara Insidioso Monda, almeno secondo la Giustizia italiana, che ha inferto una non proprio sonora pena all’orco autore del pestaggio. La Corte d’Appello ha così, seppur parzialmente, ribaltato la sentenza del GUP che aveva inferto a Falcioni una condanna di 20 anni per la brutale aggressione a Chiara.
“VERGOGNA”. Alla lettura della sentenza, i familiari e gli amici di Chiara sono insorti. “Vergogna, vergogna!” ha urlato a squarciagola Maurizio Insidioso Monda, padre di Chiara, prima di accasciarsi per un malore. Una sentenza beffa, che non rende giustizia ad una oggi 21enne che avrebbe dovuto “mangiarsi” il Mondo e non combattere per la propria sopravvivenza, portando sulle sue esili spalle il peso di un’invalidità permanente indotta da un uomo con chiari problemi di droga ed autocontrollo che ha confuso l’amore con il possesso.