Dramma in Pennsylvania: 20 studenti accoltellati in un liceo

Pennsylvania

La Pennsylvania è nuovamente protagonista suo malgrado di un drammatico episodio di cronaca nera che ancora una volta coinvolge, purtroppo, un gruppo di giovanissimi. Sono ancora vividi, nelle menti e nei cuori del popolo statunitense e non solo, gli choccanti episodi del baby piromane di cinque anni che ha bruciato viva la sua cuginetta di appena due anni, nonchè della giovanissima pluriomicida 19enne Miranda Barbour che, al momento della sua cattura, ammise candidamente d’ aver ucciso quasi cento persone. Il nuovo, efferato episodio di violenza immotivata che VNews 24 sta per raccontarvi si è consumato dietro le mura di un liceo di Murrysville, località situata a 20 km da Pittsburgh, principale centro della Pennsylvania.

Nel corso delle prime ore di questa mattina, un ragazzo avrebbe aggredito a colpi di coltello circa una ventina di studenti del Franklin Regional Highschool, liceo frequentato anche dal presunto colpevole, un ragazzo iscritto regolarmente all’ ultimo anno delle superiori. Le vittime, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sarebbero state trasportate presso il Forbes Regionale Hospital. Sette di loro, a detta del dottor Chris Kaufmann, primario della clinica, verserebbero in gravi condizioni. “Le ferite riportate in seguito all’ aggressione con un’ arma da taglio sarebbero importanti, non superficiali”, ha dichiarato alla CNN il dottor Kaufmann, aggiungendo: “Alcune delle vittime sarebbero in pericolo di vita“. Il caso più drammatico da trattare pare essere quello di un quindicenne, trasportato immediatamente in sala operatoria appena giunto al Forbes.

Sul fronte investigativo, nel frattempo, tutto tace. Il ragazzo, fermato dalla Polizia, si è chiuso in un enigmatico mutismo. I motivi che hanno spinto il teenager della Pennsylvania a compiere questo insano gesto sono tuttora ignote. Gli Stati Uniti, intanto, si trovano costretti a fare i conti con l’ ennesimo caso di violenza omicida all’ interno delle mura scolastiche. Le scuole, che dovrebbero rappresentare una sorta di “seconda casa” per i ragazzi, sembrano somigliare sempre più a luoghi dove gli adolescenti manifestano tutto il loro disagio attraverso dimostrazioni di indicibile aggressività.