Parigi: ci sono riusciti. Armiamoci di coraggio e unità

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Ci sono riusciti. Mi viene da pensare questo, vedendo le immagini della folla che fugge nelle strade attorno alla Bastiglia dopo aver udito un’esplosione nel quartiere del Marais. Un falso allarme: probabilmente solo lo scoppio di qualche petardo. Lo stesso poco prima, a Place de la Republique: la polizia evacua la piazza ma, anche in questo caso, si tratta di un falso allarme. Ci sono riusciti. A minare la nostra sicurezza, a mettere in discussione la nostra libertà e, soprattutto, la nostra tranquillità. Hanno attaccato la nostra vita quotidiana. Per gettarci nel panico, per creare confusione, per far perdere ogni nostra certezza.

Quando leggo i commenti sui social media che inneggiano all’odio, che si scagliano contro i musulmani, che additano ogni colpa all’immigrazione o agli Alfano di turno penso sempre alla stessa cosa: ci sono riusciti. L’equazione islamici uguale terroristi non regge. I terroristi di Parigi sono musulmani, peraltro di nazionalità europea e non immigrati, così come gli autori della strage di Charlie Hebdo. Ma questo non implica che tutti i musulmani siano terroristi. Sono riusciti anche in questo: dividere, spaccare, creare contrasti all’interno della società e dell’opinione pubblica europea. Ma c’è da dire che qui hanno avuto il valido aiuto di media e politici di turno, che fanno della strumentalizzazione il proprio credo. “Bastardi islamici”, titola un noto quotidiano italiano. “C’è un legame diretto tra immigrazione e criminalità” spara uno dei leader del centrodestra.

Eppure non voglio arrendermi all’idea che ci siano riusciti. Serve coraggio. E soprattutto serve unità: non è il momento di guerre ideologiche interne, di tracciare una linea netta tra buonisti e bestie. Aprire le nostre idee, aprirci alla vita senza lasciarsi intimorire, aprirci ad un obiettivo comune: tutelare la nostra libertà. Senza costruire barriere, senza fermarsi ai propri interessi personali, senza limitarci ad accuse reciproche che altro non servono se non ad alimentare tensione, divisione e conflitto sociale. Solo così possiamo riuscirci: armandoci di coraggio e di unità.