PUGLIA – Il sacerdote Franco Legrottaglie, 67enne, ex cappellano dell’ospedale Perrino di Brindisi, è stato arrestato dalla polizia a causa del possesso di materiale pedopornografico nel suo computer. Il parroco ha usato dei nomi di santi per nominare le cartelle che contenevano i file, ma questa furbizia non ha sviato le indagini. La polizia postale di Brindisi, dopo varie denuncie, ha deciso di perquisire l’abitazione del sacerdote, dove ha trovato del materiale dall’inequivocabile contenuto sessuale.
Non è la prima volta che il prete finisce sotto i proiettori della giustizia. Vent’anni fa, Franco Legrottaglie fu condannato per ‘atti di libidine violenta’ nei confronti di due ragazzine minorenni mentre era assegnato alla chiesa di Sant’Antonio. L’arresto fu allora eseguito in flagranza di reato perché il sacerdote è stato colto in atteggiamenti ambigui con due ragazzine. Nel 1992, il parroco fu sospeso dalla Curia e fu inviato in una missione in Congo per un lungo periodo di reintegrazione spirituale. Terminata la missione, il prelato fu riammesso ai servizi sacerdotali e fu inviato alla chiesa della Madonna del Pozzo. L’indagine è stata affidata al pm Milto De Nozza che, dopo le denuncie di alcuni genitori, ha avviato la perquisizione domiciliare dove sono stati trovati i file pedopornografici.
Questo è uno dei tanti casi di un sacerdote che finisce nei guai a causa di reati relativi alla sfera sessuale. Un fatto simile è avvenuto nello scorso maggio, quando Giampiero Peschiulli, il sacerdote che prestava servizio presso la parrocchia Santa Lucia, fu denunciato da due ragazzini. I due 14enni erano stati appositamente inviati dalla trasmissione televisiva Le Iene per documentare quello che accadeva all’interno della chiesetta. Il servizio trasmesso successivamente mostrava come il don ingannava i due ragazzini sottoponendoli ad attenzioni particolari. Il prete finì ai domiciliari e fu poi sospeso dalla Curia.