PADOVA – La città di Padova è sotto choc per le violenze inflitte da un loro concittadino ai suoi familiari. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per furti e rapine, è accusato di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, violenza sessuali e maltrattamenti contro gli animali. Questo padre-orco infatti non ha risparmiato neanche il cagnolino, morto impiccato ad un termosifone. La denuncia è stata fatta al Telefono Azzurro dalla figlia sedicenne dell’aguzzino, stanca del mondo in cui il “genitore” combatteva la noia. “Quando non sapeva cosa fare diceva: Passiamo il tempo… vi picchio”, ha raccontato. L’uomo è stato arrestato mentre la moglie e i figli sono ospiti di una comunità protetta.
Marito e padre di 4 figli, nati tra il 1999 e il 2014, da almeno 5 anni, L. M., 39enne, passava il suo tempo libero a torturando e abusando di loro. Il motivo? Noia e un perverso senso di divertimento. L’orco non risparmiava “attenzioni” a nessuno in casa, né alla figlia minorenne né al cagnolino. È stata proprio la figlia di 16 anni a denunciarlo e a raccontare quello che succedeva in casa. I 3 figli dell’uomo (escluso il più piccolo di appena 1 anno) sono stati interrogati alla presenza del pm, del “padre” e del suo avvocato. “Faceva tutto questo per divertimento. Per noi c’era una sberla al giorno: voleva sentirsi onnipotente”. Il verbale stilato varrà come prova, tanto che difficilmente i tre ragazzi saranno presenti in aula.
“Ci costringeva a picchiarci tra noi mentre lui guardava. E se fingevamo, erano cinghiate… – raccontano i figli – Più volte per diverse ore ha chiuso la mamma legata, e anche noi, dentro un armadio”. Spesso venivano costretti a piegarsi in segno di riverenza nei confronti di un padre che di tale aveva solo il nome. Alcune volte erano costretti a stare in ginocchio per ore davanti a lui, altre venivano colpiti con una cinghia alla schiena. Con la figlia più giovane, appena 12 anni, era solito usare il suo seno come cuscino per affondare la testa e altre cose. A subire le violenze di questo padre-orco non erano soli i figli e la moglie ma anche il cagnolino di casa ucciso durante una delle sue sfuriate. “Un giorno ha infilato il collare del guinzaglio al nostro cane e lo ha impiccato al termosifone. E rideva – raccontano – Un’altra volta lo ha chiuso in lavatrice. Abbiamo provato a difenderlo ma lui ci picchiava”.
L. M. era già noto alle forze dell’ordine da diversi anni. Nel 2004 era stato arrestato dai carabinieri di Vicenza per aver partecipato ad una rapina ai danni di un istituto di credito. Nel 2010, sempre con l’accusa di furto, venne arrestato per una serie di rapine in alcuni supermercati. Da allora sembrava aver voltato pagina, ma secondo quanto ricostruito, negli ultimi 5 anni l’uomo ha usato i suoi familiari per bersaglio per sconfiggere la noia. “Padre” è un termine che nel suo caso ha perso completamento di significato quando l’uomo ha deciso di diventare padrone, aguzzino ed orco.