“Vi avvertiamo che i vostri account Twitter fanno parte di un piccolo gruppo di utenti che potrebbero esser stati presi di mira da operatori sostenuti da uno Stato”. Twitter corre ai ripari: da venerdì scorso e per tutto il fine settimana il famoso social network ha diramato un allarme per sensibilizzare molti utenti sulla possibilità di attacchi informatici sponsorizzati da Stati.
«Abbiamo motivo di ritenere che hacker, forse associati a un governo, abbiano tentato di ottenere informazioni come indirizzi email, indirizzi IP e numeri di telefono» recita la comunicazione inviata a titolo precauzionale. In seguito, il colosso di San Francisco ha precisato di non avere prove sul furto di informazioni e di star “indagando attivamente” per tutelare i propri clienti. Non si tratta, comunque, della prima volta che Twitter cinguetta al-lupo-al-lupo: nel 2012, diversi avvertimenti avevano raggiunto più di 200mila persone, comunicando la possibile fuga di informazioni relative alle password di accesso.
Negli anni precedenti, la stessa sorte era toccata ad altri social network: Facebook e Google avevano allarmato i propri utenti per “falle nel sistema” dovute a cyber attacchi, ma mai prima d’ora era stato coinvolto perfino un Paese. Rimane poco chiara la dinamica del furto informatico anche perché, come ha sottolineato il Financial Times, che per primo ha pubblicato la notizia, gli hacker sostenuti dagli Stati usano, solitamente, sistemi più sofisticati e strumenti migliori.