La Germania e diverse altre nazioni discuteranno oggi con la Turchia del modo migliore di gestire centinaia di rifugiati siriani prima dell’ultimo vertice per quest’anno dell’Unione europea. I partecipanti parleranno della proposta, principalmente avanzata da Angela Merkel, di trasferire i migranti siriani dai campi profughi in Turchia, ma la cancelliera tedesca sta incontrando molta resistenza da parte degli altri stati dell’Ue. Il vertice plenario di oggi a Bruxelles si concentrerà particolarmente sulla crisi dei migranti che sta dividendo gli Stati membri.
I migranti sono arrivati in numeri da record quest’anno in Europa e questo ha spinto alcuni stati a innalzare barriere e a introdurre controlli alle frontiere a scapito della convenzione di Schengen. La proposta di trasferimento farà sì che gli Stati membri accettino i rifugiati siriani direttamente dai campi profughi turchi sulla base di uno schema volontario. Con questa iniziativa si auspica di dissuadere i migranti dall’intraprendere lunghi e pericolosi viaggi in mare verso la Grecia e sarà più accettabile per i membri dell’Ue rispetto alle quote obbligatorie.
La Turchia e i leader europei hanno raggiunto un accordo lo scorso mese secondo cui Ankara dovrebbe prevenire la fuga dei migranti in cambio di aiuti finanziari e concessioni politiche. Il vertice parlerà anche dei piani della Commissione europea per la creazione di una guardia costiera dell’Ue, ulteriore misura per rafforzare il controllo esterno delle frontiere. Anche il problema della lotta contro il terrorismo farà parte della discussione, dopo la scoperta che almeno due dei terroristi di Parigi erano arrivati in Francia attraverso la strada dei migranti.
Mentre un anno particolarmente tumultuoso sta giungendo al termine, i leader europei stanno lottando per mantenere l’unità. Sono stati sommersi da numeri spaventosi, con quasi un milione di migranti e rifugiati arrivati sulle coste europee. I piani per i trasferimenti dalla Turchia procederanno solo se il Paese prenderà misure decisive per ridurre il flusso illegale di persone che attraversano il mar Egeo. Finora, nell’ambito del progetto di trasferimento e ricollocazione, solo 200 persone su 160 mila sono state trasferite da un Paese a un altro.