STATI UNITI – Secondo uno studio condotto dalla Stony Brook University di New York e pubblicato sulla rivista “Nature”, il 90% dei tumori è riconducibile a fattori esterni evitabili. Tra questi, si trovano sostanze tossiche, inquinamento, alcol, fumo, radiazioni e un generale stile scorretto di vita. Questa nuova teoria ribalta quindi quella della “cattiva sorte”, pubblicata proprio quest’anno. “I fattori ambientali hanno un ruolo importante e le persone non possono nascondersi dietro la sfortuna. Non possono fumare e poi dire che si sono ammalati per sfortuna” ha spiegato Yusuf Hannun, ricercatore dell’università di Stony Brook.
Per gli esperti, quindi, l’aumento della percentuale di tumori non può più essere legato solo a semplici anomalie nella divisione cellulare. L’équipe ha inoltre analizzato precedenti ricerche sugli immigrati dai paesi con basso rischio i quali sviluppano maggiori possibilità di contrarre malattie oncologiche nel nuovo Paese. Per alcuni tipi di cancro, come quello dell’intestino, della pelle e di testa-collo, i fattori di rischio sembrano quindi più ambientali che genetici.
Solo tra il 10 e il 30% dei casi i tumori sono invece dovuti ad anomalie del corpo o alla sfortuna. Molti specialisti hanno accolto con favore la tesi proposta dall’Università di New York. La strada da fare, però, è ancora molta: “Resta un problema, dato che non tutti i rischi estrinseci sono stati identificati e non tutti potrebbero essere evitabili” ha spiegato lo stesso Hannun.