Una vera e propria lezione di civiltà, che invita a non sprecare il cibo non consumato nei ristoranti e che incoraggia contemporaneamente a compiere una buona azione, nei confronti dei soggetti più disagiati o dei nostri amici a quattro zampe. Incredibile, ma tristemente vero, il Bel Paese mostra tutta la sua arretratezza non solo in materia di unioni civili, ma anche su questioni ben più semplici che, più che dalle leggi politiche, dovrebbero essere amministrate dal buon senso. Così, mentre la Francia “obbliga” i ristoratori di munirsi di doggy bag, inaugurando così una proficua campagna anti-spreco, in Italia ci pensa la piattaforma Change.org a lanciare una raccolta firme cha ha già incassato oltre 20 mila consensi.
La questione doggy bag è diventata polverone dopo una recente visita della first lady statunitense Michelle Obama nel nostro Paese. Invitata in un noto ristorante della Capitale, la Obama chiese al cameriere una doggy bag, pratica più che sdoganata negli esercizi americani, ma giudicata ancora insolita in Italia. Eppure, la classica busta pensata per conservare gli avanzi della cena per i nostri amici a quattro zampe o – perchè no? – anche per noi stessi dovrebbe essere un diktat nei nostri centri di ristorazione.