A tutti è capitato di avere il singhiozzo. Un fenomeno comune, che si risolve in poco tempo e non preoccupa più di tanto. Ma, se ci si trova in situazioni pubbliche, la sua presenza diventa fonte di imbarazzo. Dal punto di vista medico, è bene indagare più a fondo se il problema persiste, ma nella maggior parte dei casi si risolve in breve tempo. Di per sé, si tratta di una contrazione ripetuta ed involontaria del diaframma. Questa può essere causata da una dilazione improvvisa dello stomaco, da un brusco sbalzo di temperatura o per un danneggiamento della mucosa gastrica che a sua volta può irritare il diaframma. Il suono tipico del singhiozzo si genera è dovuto ad una brusca chiusura della glottide ad ogni contrazione diaframmatica.
Per “combattere” il singhiozzo esistono moltissimi rimedi, alcuni antichi altri più recenti. Non sempre uno stesso metodo funziona per tutti, a volte nessuno di questi risulta efficace. Il metodo forse più comune ed usato per eliminare il problema è quello di masticare una fetta di limone. Questo tipo di agrume ha la proprietà di calmare il diaframma, e quindi di attenuare il singhiozzo stesso. Altro metodo molto usato, soprattutto in mancanza del frutto, è quello di trattenere il fiato.
Esistono poi altri metodi meno conosciuti ma comunque efficaci. Tra questi, ingerire un cucchiaio di miele come sostituto del limone. Schiacciarsi il lobo delle orecchie sembra stimolare le terminazioni nervose coinvolte nel singhiozzo. Anche i gargarismi con l’acqua spesso si rivelano utili. Altri rimedi meno conosciuti consistono nel portarsi le ginocchia al petto e respirare in un sacchetto. Nel primo caso lo scopo è quello di comprimere il muscolo diaframmatico, nel secondo ridurre i livelli di anidride carbonica nel sangue per aiutare i nervi a rilassarsi.