Bimbo prigioniero dell’ospedale: negata assistenza a casa, troppe ore

Bimbo vive in ospedale perchè l'ASL non garantisce l'assistenza domiciliareNAPOLI – Giuseppe ha solo 5 anni eppure ha trascorso gli ultimi 2 “prigioniero” in ospedale. Il piccolo, in seguito a un incidente stradale, è diventato dipendente dalle macchine. Più volte la famiglia ha proposto di portarlo a casa e farlo assistere lì ma l’ASL ha negato la richiesta. Le ore di cure richieste superano di molto la soglia prevista per le cure domiciliari. Il presidente della Regione Campania sembra avere, finalmente, predisposto “l’assistenza richiesta, in via eccezionale”.

In seguito ad un grave incidente verificatosi nel 2015, il piccolo Giuseppe è costretto a vivere in un letto all’ospedale Bambin Gesù di Roma. Ha bisogno di assistenza continua, inoltre dipende dalle macchine per respirare. Una situazione la sua che potrebbe essere gestita a casa se non fosse per un mero impedimento burocratico. In questi giorni inoltre, la madre di Giuseppe, Melania, è stata ricoverata al Policlinico di Napoli per una gravidanza a rischio. La sua condizione le impedisce quindi di stare accanto al figlio e anche il marito Luca è spesso impossibilitato a vederlo a causa del lavoro.

Solo in questi giorni, la situazione sembra essersi sbloccata. La ASL Napoli 2 Nord ha infatti chiesto alla Regione Campania una deroga particolare per garantire assistenza domiciliare 24 ore su 24.“Siamo impegnati e mobilitati – scrive su Facebook il presidente della Regione Campania – per consentire cure e assistenza al piccolo Giuseppe”. Una volta definite le ore assistenziali di cui avrà bisogno, l’ospedale romano potrà consentire, se le condizioni del bambino lo permetteranno, la dimissione a domicilio di Giuseppe. L’ASL Napoli 2 Nord si sta già attivando per reperire personale per l’assistenza infermieristica e specialistica.