BRUXELLES – Bruxelles questa mattina si è svegliata nel silenzio e nel dolore. La tragedia che si è abbattuta sulla città nella mattinata di ieri ha sconvolto di nuovo l’Europa a distanza di pochi mesi dagli attentati a Parigi. I racconti dei superstiti stanno rendendo la faccenda ancora più difficile da accettare. La storia di un uomo in particolare fa riflettere. Si tratta di un francese, Lahouani Ziahi, sopravvissuto ieri all’attentato all’aeroporto di Zaventem e lo scorso novembre al Bataclan. “Sono tornato all’inferno” ha dichiarato.
Qualcuno, dopo aver sentito la storia di Ziahi, ha gridato al miracolo, per altri si è trattato solo di una tragica coincidenza. “Non mi sento un miracolato” – ha dichiarato – Piuttosto credo di essere perseguitato”. L’uomo è stato per due volte presente ad un attentato da parte dell’ISIS, ed è sopravvissuto. Una “fortuna” la sua che nemmeno lui riesce a spiegare se non rivolgersi al destino. A suo giudizio infatti non si può parlare di “miracolo” e “fortuna” in riferimento alle stragi del 13 novembre al Bataclan e di ieri a Bruxelles.
Ziah non è l’unico uomo a essere sopravvissuto a due catastrofi così simili. La sera del 13 novembre al teatro Bataclan era presente anche un individuo sfuggito alla tragedia dell’11 settembre a New York. Macabre coincidenze, come quella che ha permesso a Pietro Consorti di salvarsi ieri all’aeroporto belga. Lo chef milanese, di ritorno da New York, si trovava a Bruxelles per lo scalo. Era uscito a prendere un po’ di aria e per fumare una sigaretta, un’abitudine pericolosa per la salute ma che in questo caso gli ha salvato la vita.