TORINO – Dopo tredici anni di percosse, minacce e privazioni riesce a liberarsi del suo aggressore. Era il compagno, un uomo di 47 anni, che le impediva qualsiasi tipo di relazione. Non le era più permesso vedere nemmeno i familiari, che era costretta a vedere di nascosto fingendo di essere al lavoro. Non aveva più amici ed era isolata dal mondo vivendo tra lavoro e casa.
Aveva perso la sua autonomia, non poteva più decidere nulla della sua vita. L’uomo decideva per lei tutto, persino il cibo rigorosamente magro per non farla ingrassare. Lei, 42 anni, costretta a vivere nel terrore, ieri sera è riuscita a scappare dall’uomo che la teneva prigioniera psicologicamente e la feriva fisicamente da anni. Il torinese la aveva caricata in macchina per impedirle di andare a denunciarlo quando la vittima è riuscita a scappare. Il primo a essere contattato è stato il fratello che ha avvertito le forze dell’ordine che hanno proceduto con l’arresto. Il compagno si trova ora al carcere le Vallette di Torino per maltrattamenti in famiglia. Solamente dopo l’arresto la donna ha trovato il coraggio di raccontare agli inquirenti gli anni di soprusi e minacce di morte.
Resta un tema molto importante quello della violenza sulle donne in Italia, dove la percentuale di violenze e femminicidi è in aumento soprattutto al nord. Nel mondo il 35% delle donne ha subito, almeno una volta, una violenza fisica o sessuale e, come dimostrano le statistiche, più del 12% non ha il coraggio di denunciarle. Spesso fuggire sembra impossibile e le donne non sanno a chi rivolgersi sentendosi sole e abbandonate sotto il controllo di un uomo che attraverso il terrore e le percosse riesce a manipolarle.