Grecia, arrivano sulle coste turche i primi migranti espulsi

GreciaTURCHIA – Si è svolta oggi la prima operazione di rinvio dei migranti dalla Grecia alla Turchia. Secondo l’accordo, stretto tra Unione Europea ed Ankara sulla crisi migratoria, la Turchia riprenderà tutti i migranti e rifugiati entrati irregolarmente in Grecia. L’Unione Europea in cambio ospiterà migliaia di rifugiati siriani provenienti dal suolo turco, oltre che fornire ad Ankara 6 miliardi di aiuti, accelerare l’eliminazione del visto per i turchi e favorire l’entrata del Paese nell’Ue.

Sono approdati sulle coste turche i primi 200 espulsi dalla Grecia e dal territorio comunitario. Partiti dalle isole di Lesbo e di Chio diretti ai porti di Dikili e di Cesme, nella provincia di Smirne, i tre traghetti hanno portato in Turchia gli uomini originari dell’Afghanistan, Pakistan, Iraq e Bangladesh. Contemporaneamente i profughi che si trovavano in territorio turco in possesso del diritto alla protezione internazionale sono stati trasferiti in Germania e in Finlandia.

“Da oggi entra in vigore l’accordo fra Ue e Turchia e, se i migranti irregolari sono rimandati indietro per dimostrare che non ci sono strade illegali per arrivare in Europa, d’altra parte 32 rifugiati siriani sono stati inviati in Germania e undici in Finlandia, mentre un altro gruppo raggiungerà domani i Paesi Bassi. Lo scopo dell’accordo è quello di sostituire i flussi disordinati, disorganizzati e illegali con percorsi legali e coerenti con le norme Ue ed internazionali”, ha annunciato così il portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas.

Decine le manifestazioni contro le espulsioni alla partenza dei traghetti, ma nessuno scontro con la polizia anti-sommossa. Continua anche la denuncia di Amnesty International contro le operazioni tra Ue ed Ankara che mettono il nostro continente in cattiva luce. I diritti umani, come sostiene Laura Boldrini, non vengono rispettati durante questi scambi e i campi improvvisati non sono d’aiuto per le condizioni di vita dei rifugiati. In molti non avrebbero mai pensato che l’Unione Europea sarebbe arrivata a tanto.