Da luglio 2013, tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea esiste un accordo denominato “Patto Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti” (abbreviato dall’inglese con la sigla TTIP) che dovrebbe garantire il libero scambio di merci tra i due mercati; tale accordo comporterebbe la riduzione dei dazi doganali e la rimozione delle barriere non tariffarie. Quello che non viene detto è che, a quanto pare, gli Stati Uniti utilizzerebbero delle tattiche minatorie per sottoscrivere le trattative.
A questo proposito, Greenpeace ha recentemente svelato dei documenti riguardanti il TTIP che fino a poco tempo fa erano stati gelosamente tenuti segreti. Dietro l’accordo si nasconde infatti una realtà più che preoccupante per l’economia dell’Europa: l’Usa sta cercando di eliminare gli standard dell’Unione Europea che tutelano i consumatori. Dovremmo quindi dire addio alle normative applicate ai prodotti e alle regole sanitarie e fitosanitarie. Un fatto alquanto grave quindi: le pressioni riguardano soprattutto il settore alimentare che verrebbe smembrato da quelle norme che ne garantiscono la qualità assoluta. Gli americani, inoltre, minaccerebbero i mercati europei di bloccare le esportazioni per l’industria automobilistica qualora non vengano rispettate le loro nuove direttive.
In altre parole, gli Stati Uniti vorrebbero eliminare gli accordi bilaterali esistenti secondo i quali gli alimenti devono portare con sé l’etichetta di denominazione di origine controllata. Così potremmo trovare sulle nostre tavole un vino chiamato “Marsala”o “Chablis”, ma che in realtà viene prodotto da vigne americane. Qualcosa di simile potrebbe accadere anche per il settore cosmetico, al momento tutelato in Europa da numerose leggi e normative, come il divieto sulla sperimentazione animale, per citare un esempio. Ma anche in questo caso, le nostre regole potrebbero essere oscurate da quelle americane.
Greenpeace ha pertanto dimostrato, attraverso una serie di documenti finora occultati, che il rischio è molto alto. A perderci sarebbero soprattutto i consumatori che non avrebbero più la certezza sulla qualità del prodotto acquistato. Jorgo Riss, direttore di Greenpeace Europa, afferma: “Con il TTIP si apre la strada a una corsa verso l’abisso in tema di standard ambientali, di tutela dei consumatori, di protezione della salute”.