USA – Nuovi e macabri dettagli stanno emergendo dal caso Holli Jeffcoat, la ragazza 18enne disabile e incita di 12 settimane trovata morta lo scorso 10 febbraio con la gola tagliata e il grembo rimosso. A commettere il brutale omicidio sarebbe stato il patrigno della ragazza, James Bryant Holland, nonché anche padre di suo figlio.
Secondo le testimonianze della corte, il primo segno di abuso su Holli sarebbe avvenuto nel 2008. Dei test hanno infatti rivelato che la ragazza aveva una malattia sessualmente trasmissibile. La sua mente era quella di una bambina di 6-7 anni, il che la rendeva incapace di dare la sua approvazione ad atti sessuali. La madre di Holli era al corrente della situazione, ma non ha denunciato il compagno perché aveva bisogno di lui “per pagare le bollette”.
Il 29 gennaio 2016 Holli ha raccontato ad alcuni assistenti della scuola di essere incinta del patrigno. La ragazza aveva spiegato di non voler andare a casa con il padre perché il sesso le faceva male. Nella documentazione si sottolinea anche che la famiglia non poteva permettersi di far abortire la ragazza, e Holli avrebbe anche spiegato che il patrigno voleva prenderle il bambino con una gruccia. Lo stesso giorno, le forze dell’ordine hanno imposto all’uomo di lasciare la casa e di non aver contatti con la figliastra.
Il 2 febbraio, 8 giorni prima del brutale omicidio, un’ecografia ha confermato che Holli era incinta di 12 settimane. Il 10 febbraio, la povera Holli è stata trovata morta nella sua casa. Secondo gli agenti, il killer avrebbe cercato di coprire il crimine dando fuoco alla casa. James Bryant Holland è stato arrestato quasi un mese dopo con l’accusa di abuso su minore e di omicidio. Anche la madre della ragazza è stata incarcerata, colpevole di essere stata complice del compagno e di non aver mai denunciato le violenze a cui la figlia era sottoposta.