PALERMO – Il neuroscienziato Massimiliano Oliveri ha ideato, insieme a uno spin-off dell’Università degli Studi Palermo, degli occhiali davvero innovativi: servono, infatti, a potenziare le funzioni del cervello. Queste lenti sembrerebbero in grado di rafforzare diverse prestazioni della nostra mente, come la memoria o l’attenzione. A prima vista, gli occhiali possono sembrare dei comunissimi oggetti; in realtà sono composti da delle lenti molto spesse, attraverso le quali vengono riprodotte delle distorsioni visive in grado di attivare alcune aree del cervello.
La creazione, del tutto italiana, è stata ideata per dare supporto a chi soffre di particolari malattie, ma può essere usata anche da chi vuole semplicemente aumentare l’attività del proprio cervello. Con l’ausilio di questi occhiali è pertanto possibile essere d’aiuto a chi ha subìto un trauma, a chi soffre di dislessia, autismo o demenza senile, ma anche patologie come ictus, Parkinson e mordo di Alzheimer. Le lenti sono destinati anche ai bambini con problemi di apprendimenti, agli sportivi che vogliono potenziare le capacità spazio temporali o agli studiosi con l’intento di rafforzare la propria memoria.
Gli occhiali sono il risultato di 15 anni di sperimentazioni e ricerche eseguite da un gruppo di esperti tra cui psicologi clinici, neurologi, psicoterapeutici e neurofisiologi. Attraverso la proiezione di una realtà distorta, questi scienziati hanno cercato di creare gli stessi effetti delle onde magnetiche o elettriche ma con un dispositivo indossabile che non le emana. Le perturbazioni create dalle lenti inducono il cervello ad agire per correggere l‘input ricevuto attivando aree specifiche del cervello. In quei momenti, il paziente non ne è cosciente ma è il suo cervello a reagire agli stimoli ricevuti. Indossare gli occhiali, dunque, porta inconsapevolmente ad esercitare una zona del cervello per raggiungere l’obiettivo.
Questo team di scienziati ha creato diversi esercizi che aiutano a stimolare la mente attraverso l’uso delle lenti; il paziente indossa gli occhiali e inizia a vedere davanti a lui degli oggetti a destra o a sinistra, in alto o in basso. Se cercherà di raggiungere l’oggetto sbaglierà proprio perché la realtà attraverso le lenti appare distorta. Dopo alcuni tentativi, il cervello correggerà l’errore e riuscirà ad acchiappare l’oggetto. L’invenzione aiuterebbe, quindi, al potenziamento delle prestazioni cerebrali ma anche a prevenire l’invecchiamento del cervello; passi da gigante per la scienza e, oltretutto, grazie alla sperimentazione italiana.