Il mondo della scienza italiana sembra essere ancora appannaggio del genere maschile. L’ha dimostrato una recente statistica stimando la percentuale di donne impegnate in aree tecniche: 37% contro il 68 % degli uomini. A preoccupare maggiormente, è la bassissima percentuale di 15enni interessate alla carriera scientifica. Sembra infatti che solo il 5% di loro sogna una laurea in ingegneria e matematica. Nel tentativo di colmare il divario è stato avviato il progetto Hypatia. Il suo nome deriva dalla nota matematica, astronoma e filosofa greca Ipazia, vissuta ad Alessandria d’Egitto tra il IV e il V secolo d.C.
Il progetto è nato con l’intento di creare un hub italiano sul tema di “genere e STEM” (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Mettendo in relazione via rete insegnanti, scuole e musei di diverse città italiane, sarà possibile modernizzare i dogmi del passato e accogliere a braccia aperte nuovi e più stimolanti metodi didattici. La comunicazione con altri hub europei permetterà inoltre la velocizzazione del processo di rinnovamento. Hypatia é stato presentato ieri al Must di Milano. Cardine dell’idea, è appunto la diffusione e la promozione di una serie di iniziative capaci di attirare l’attenzione degli adolescenti, con un occhio di riguardo al genere femminile, e alla scelta della loro carriera futura.
Fanno il loro ingresso trionfale in Hypatia anche Facebook, Twitter, Tumblr e i canali internet prediletti dai più giovani. I ragazzi e le ragazze potranno partecipare alla campagna Expect Everything pubblicando contenuti, condividendo opinioni e giudizi. La scienza si fa più social. Obiettivo? Una più equa battaglia dei sessi nella speranza che porti ad una scelta più equilibrata della carriera futura tra le aspettative maschili e quelle femminili.