NIGERIA – Due donne kamikaze si sono recate lo scorso lunedì al mercato di Maiduguri, nello Stato del Borno in Nigeria, indossando una cintura esplosiva ciascuna. Volevano fare una strage ma il secondo dispositivo, per un malfunzionamento dell’ordigno, non è esploso. La kamikaze si è quindi salvata a differenza dell’amica ma non è sopravvissuta alla rabbia della folla che l’ha linciata sul posto fino ad ucciderla. Per ora l’attentato non è stato rivendicato ma le autorità locali credono che sia stata una vendetta coordinata dai terroristi di Boko Haram, un gruppo che in 7 anni ha ucciso 15 mila persone e costretto a sfollarne altri 2 milioni.
Secondo la ricostruzione, le due sono arrivate al mercato alle ore 8:40 con l’intento di far esplodere le loro cinture in due punti distinti in modo da seminare maggiore panico e massimizzare il numero delle vittime. Il primo ordigno è esploso uccidendo sul colpo uccidendo l’attentatrice, ma il secondo invece, sembra per un malfunzionamento, non si è innescato. Per la donna non c’è stato ugualmente scampo perché i presenti, dopo aver capito cosa aveva cercato di fare, l’hanno accerchiata e linciata a morte. Gli artificieri giunti sul posto hanno prima disinnescato la cintura e poi un altro ordigno.
Non sono arrivate finora rivendicazioni per l’attentato al mercato di Maiduguri, anche se i sospetti si concentrano sui terroristi di Boko Haram. Secondo gli inquirenti infatti, si sarebbe trattato di una vendetta dopo che il gruppo islamista è stato costretto ad arretrare nelle ultime operazioni militari. Nei giorni scorsi, il presidente Muhammadu Buhari aveva reso noto che l’esercito nigeriano aveva preso alcune importanti basi di Boko Haram nell’area di Sambisa. Una perdita che però non sembra limitarne le loro azioni dal momento che continuano a colpire nel nord-est del Paese, in Niger e in Camerum. Proprio qui, domenica un uomo ha innescato la cintura esplosiva che indossava uccidendo sé stesso e altre 2 persone: secondo le indagini, il kamikaze era un membro del Boko Haram