Isis rivendica la strage di Istanbul: la polizia ricerca il terrorista

TURCHIA – L’Isis ha rivendicato l’attentato terroristico avvenuto nella discoteca Reina di Istanbul nella notte di Capodanno. In seguito al drammatico atto all’interno del locale, 39 persone sono morte mentre circa 60 sono rimaste ferite. Le forze di polizia di Istanbul stanno dando la caccia all’uomo che ha provocato la strage. Secondo quanto riferito dalla tv curda Rudaw, l’Isis non ha escluso la possibilità di compiere altri attacchi in Turchia, definendo il Paese “serva dei crociati”. Il premier turco Binali Yildirim ha affermato che il terrorista potrebbe essersi mischiato nella folla in fuga dal locale per far perdere le sue tracce.

Le forze dell’ordine turche hanno arrestato 8 persone, sospette di essere dei militanti dell’organizzazione terroristica. Le autorità turche hanno inoltre riferito che l’attentatore sia legato all’Isis e potrebbe essere originario dall’Asia centrale, Kirghizistan o Uzbekistan. Il quotidiano Hurriyet ha raccontato che l’uomo potrebbe essere legato alla stessa cellula che a giugno colpì l’aeroporto Ataturk, provocando 47 morti. Nel frattempo, un uomo di origine kazaka si è rivolto alla polizia, in compagnia del suo avvocato, per cercare di difendersi dalle accuse su internet. Difatti, una sua foto è stata pubblicata sul web, dove egli è indicato come il presunto terrorista. La vittima degli attacchi però ha raccontato di essere arrivato ad Istanbul per lavoro e di non aver avuto alcun ruolo nell’attentato.

L’emittente televisiva NTV ha spiegato che durante la strage sono stati esplosi tra i 120 e i 180 colpi in sette minuti. Questo potrebbe significare che l’attentatore abbia avuto un complice, in quanto è quasi impossibile emettere cosi tanti spari in cosi poco tempo. La polizia turca ha già identificato 38 delle 39 vittime. L’agenzia statale Anadolu ha comunicato che almeno 27 sono stranieri, soprattutto di nazionalità saudita. Tra le vittime ci sono anche tre libanesi, tre iracheni, due giordani, due tunisini, due marocchini, due indiani e alcuni provenienti da paesi europei. Le vittime sono 25 uomini e 14 donne.

La tv locale modenese, la Trc-Telemodena, ha riferito che durante l’attentato nella discoteca c’erano anche un gruppo di italiani. Gli amici si trovavano in Turchia per festeggiare il Capodanno, quando hanno sentito gli spari e si sono subito gettati a terra per tentare di evitare i colpi. Alcuni testimoni hanno riferito che il terrorista abbia urlato “Allah Akbar” e ha cominciato a sparare. Alcune immagini hanno mostrato mentre l’attentatore si stava liberando degli abiti utilizzati per mescolarsi alla folla per l’arrivo del nuovo anno.

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha dichiarato che la Turchia combatterà fino alla fine contro ogni forma di terrorismo. “Come nazione ci batteremo fino all’ultimo non solo contro gli attentati dei gruppi terroristici e le forze che li sostengono, ma anche contro i loro attacchi economici, politici e sociali”. Erdogan ha riferito che questi attacchi stanno cercando di creare il caos e di demoralizzare i turchi, ma la Turchia resterà tranquilla e non cederà a questi “sporchi giochi”.

Nel frattempo, il membro del Consiglio Esecutivo del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan, al bando in Tuchia), Murat Karayilan, ha escluso il coinvolgimento di forze curde nell’attacco alla discoteca. Egli ha affermato che i curdi non colpirebbero mai civili innocenti.