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Coinbase blocca i ritiri e Bitcoin perde il 40%. Vi spiego perché è l’inizio della fine

Nella giornata di ieri è apparso un inquietante messaggio nella dashboard di Coinbase :

“Withdrawals below €1000 are temporarily delayed and may take up to 10 days to appear in your account”

Ovvero: “I ritiri sotto i 1000€ sono temporaneamente posticipati e possono prendere più di 10 giorni per apparire nel suo account”. Molti utenti su reddit e Facebook si stanno lamentando dei tempi biblici di approvazione delle transazioni e si chiedono se riusciranno mai ad incassare i loro sudati guadagni. La risposta a questa domanda sembra complicata vista che ad oggi il MemPool, ovvero l’insieme delle transazioni inviate e non confermate, ha raggiunto livelli record. Di pari passo stanno salendo le commissioni sulle transazioni, per una conferma nel giro di due blocchi (20 minuti) si è arrivati sopra i 100€. Bitcoin sta mostrando il fianco sul fronte della scalabilità, i problemi che abbiamo più volte evidenziato si stanno presentando prima del previsto.

Non si esclude che anche altri exchange come Bitfinex ed Bitstamp prenderanno la stessa decisione di Coinbase in modo da evitare che i loro hot wallets vengano svuotati dagli utenti in preda alla paura. C’è da domandarsi se spostare il ruolo delle banche tradizionali agli exchange non sia una cura peggiore della malattia. Le banche hanno dimostrato negli ultimi 20 anni di avere ben poco a cuore i risparmi dei correntisti tenendo una condotta pessima sul profilo del rischio. Al giorno d’oggi esiste una regolamentazione bancaria e diversi organi di controllo che vigilano sull’operato delle banche e impongono il rispetto delle regole. Spesso non sono sufficienti e questo porta a situazioni come quelle di MPS o Banca Etruria.

Ma la domanda quindi sorge spontanea: se ci affidiamo agli exchange al posto delle banche tradizionali non stiamo compiendo un salto nel buio? Come dimenticarsi dei famosi flash crash che hanno praticamente azzerato il prezzo di alcune alt coins? Chi c’è dietro questi exchange? A quale autorità devono rispondere? Quali garanzie danno ai loro utenti (correntisti) se non un generico impegno e un’EULA che nessuno leggerà mai? Se a causa delle decisioni scellerate degli exchange molti risparmiatori cassettisti (speculatori?) perderanno i loro soldi non avranno nessun modo per poter far sentire la loro voce e recuperare i loro soldi.