Continua a tenere banco, nel mondo della Formula 1, la trattativa circa il nuovo Patto della Concordia che dovrà entrare in vigore dopo il 2020, ossia quando scadrà quello attuale. Tutto ruota intorno alle profonde differenze di vedute tra alcuni top-team (Ferrari e Mercedes in testa) e la proprietà statunitense di Liberty Media che vorrebbe introdurre una sensibile riduzione dei costi, un maggiore equilibrio fra le varie scuderie, senza trasformare tuttavia la massima disciplina motoristica in una seconda Nascar. Nelle battute finali della stagione 2017, c’era stato un primo battibecco tra il “cavallino rampante” e gli attuali patron della Formula 1, con Sergio Marchionne che non aveva escluso un eventuale addio alla competizione qualora il nuovo regolamento non fosse risultato gradito all’azienda italiana. Da quel momento, le parti in causa non si sono più confrontate direttamente, ma nel frattempo diversi esponenti di rilievo del Paddock sono intervenuti per esprimere le rispettive valutazioni.
In generale, la maggioranza ha avvisato Liberty Media che la Ferrari non starebbe affatto scherzando né lanciando provocazioni nel paventare un addio alla Formula 1, e tra le voci più autorevoli in materia ricordiamo quelle di Toto Wolff e Bernie Ecclestone, i quali hanno ribadito che Maranello potrebbe seriamente lasciare il Circus qualora Sergio Marchionne dovesse considerare poco conveniente in termini di immagine e di sviluppo un’ulteriore permanenza delle “rosse” in pista. Il dirigente italo-canadese, infatti, ritiene deleterio avere una Formula 1 “low-cost”, considerando questa disciplina come il punto più alto del motorsport, deputato ad introdurre costantemente nuove tecnologie a seconda delle disponibilità finanziarie dei singoli team. E in questi giorni a lanciare un piccolo allarme sull’eventualità di un ritiro del “cavallino rampante” dopo il 2020 è stato un altro importante addetto ai lavori.
Mario Isola, direttore dell’area sportiva di Pirelli, ha lanciato un chiaro messaggio a Liberty Media, avvisando che Sergio Marchionne non stava affatto scherzando quando ha affermato che a certe condizioni l’azienda di Maranello potrebbe lasciare la massima disciplina automobilistica, dicendo chiaramente che: “Se la Ferrari dice qualcosa, va presa sul serio”. Il dirigente della società milanese, nel corso di un’intervista rilasciata a “Crash.net”, ha auspicato che presto possa esserci un confronto tra le parti, e che ci sia la volontà di tutti di trovare una soluzione di compromesso che possa consentire di guardare al futuro con maggiore serenità. Del resto, Isola è stato piuttosto deciso nell’affermare che la Formula 1 non può rinunciare alla Ferrari, così come nemmeno la scuderia italiana ha interesse a dire addio a questo sport. Dunque, qualora si dovesse arrivare ad una rottura, ci sarebbero degli inevitabili danni su entrambi i fronti e “non avrebbe senso”.
Pirelli è diventata fornitrice unica di pneumatici per tutte le monoposto a partire dal 2011 e, stando a quanto dichiarato da Mario Isola, al momento non si è ancora soffermata ad analizzare bene il dibattito in corso sul nuovo Patto della Concordia, poiché il contratto dell’azienda italiana con l’intero movimento sportivo scadrà nel 2019. Naturalmente il direttore dell’area sportiva della società ha detto che ci sono tutte le intenzioni di rinnovare l’accordo fino al 2022, e solo quando sarà messo tutto nero su bianco ci si concentrerà sulla “questione Ferrari”, soprattutto per far capire a Liberty Media che una Formula 1 senza le leggendarie vetture di Maranello rischierebbe di andare incontro a seri contraccolpi non solo nel gradimento del pubblico, ma anche in termini di sponsor ed introiti.
Patrizia Gallina