Manca davvero poco al primo semaforo verde della stagione, quello che sancirà l’inizio della Formula 1 2018 in quel di Melbourne, Australia, e che soprattutto aprirà la caccia alla Mercedes pluricampione sia del mondiale costruttori che di quello piloti. Naturalmente, tra le avversarie più quotate delle frecce d’argento c’è proprio la Ferrari, che dopo la scorsa annata punta ad effettuare un ulteriore salto di qualità, necessario per sfidare finalmente ad armi pari le vetture di Hamilton e Bottas, nella speranza di riuscire a superarle. A Maranello, nel corso dell’inverno, si è lavorato piuttosto alacremente per assemblare delle monoposto veloci e allo stesso tempo affidabili, considerando il lungo periodo di sfide che attendono Vettel e Raikkonen sui circuiti di tutto il mondo.
A tal proposito, proprio in questi giorni, nell’imminenza dell’avvio della stagione 2018 di Formula 1, “Autosport” ha rivelato un’indiscrezione piuttosto importante sul lavoro di sviluppo portato avanti dagli uomini del “cavallino rampante” nei mesi invernali per avere delle auto ancora più performanti. Pare, infatti, che al termine di una lunga attività di progettazione e di verifiche ai banchi di prova, in Ferrari si sia riusciti a realizzare delle power unit in grado di liberare ben 10 cavalli in più rispetto a quanto fatto lo scorso anno, aumentando così le prestazioni velocistiche delle “rosse” che, in tal modo, dovrebbero essere ulteriormente in grado di avvicinare le due Mercedes. Indubbiamente, in tal caso il primo pensiero va all’affidabilità, tenendo conto che con le nuove regole sarà possibile ricorrere soltanto a tre propulsori nel corso dell’intera annata di corse, e che dei motori più potenti potrebbero andare incontro ad eventuali inconvenienti.
I motoristi, però, guidati da Corrado Iotti, nuovo capo tecnico del reparto, in base a quanto riportato dalla testata inglese, avrebbero catalizzato le proprie attenzioni non solo sull’aumento di potenza, ma anche su un pacchetto che dovrebbe consentire ai piloti di non accusare alcun tipo di problema di affidabilità nei prossimi mesi. Nello specifico, sarebbero state migliorate le prestazioni sia nelle basse che nelle medie velocità, laddove le power unit Ferrari avevano mostrato delle lacune lo scorso anno soprattutto nel confronto con Mercedes. Inoltre si sarebbe provveduto all’implementazione di alcune novità tecniche come, ad esempio, un nuovo gruppo turbo-compressore e una camera di combustione rivista e migliorata rispetto alla precedente. Non bisogna sottovalutare l’eliminazione delle fastidiose vibrazioni accusate e lamentate da Vettel e Raikkonen soprattutto nella seconda parte della stagione 2017 di Formula 1.
Grazie a questo lavoro specifico e mirato, ora la Ferrari sarebbe in grado di liberare 10cv in più rispetto all’anno precedente, un particolare che consentirebbe al “cavallino rampante” di rinnovare con maggiori prospettive la sfida mondiale ai rivali tedeschi. Al momento, la strategia sarebbe quella di allungare la “vita” delle power unit soprattutto nella prima frazione della stagione, continuando al contempo a concentrarsi su altri sviluppi per la fase successiva, con l’introduzione di altre interessanti novità. Infine non bisogna trascurare l’aspetto relativo ai consumi: dei motori più potenti, collegati all’introduzione del sistema di sicurezza Halo che va ad aumentare il peso delle vetture, già nei primi test di Barcellona ha generato qualche difficoltà di troppo proprio sotto il profilo dei consumi. La Ferrari, in base ai dati raccolti, è una delle scuderie che ha sofferto maggiormente questa situazione, che potrebbe essere causata proprio dai 10 cavalli aggiuntivi presenti nelle sue power unit. A questo punto, però, per capire se e quanto queste innovazioni saranno in grado di portare dei benefici in termini di risultati, non ci resta che attendere il prossimo weekend, quando arriveranno i primi, insindacabili verdetti della pista.
Patrizia Gallina