Hanno atteso l’ultima notte dell’anno per mettere in atto un gesto a dir poco vandalico, che la Confraternita di San Galgano non ha esitato a definire “blasfemo”. Durante i festeggiamenti per il Capodanno 2019, alcuni teppisti hanno ben pensato di danneggiare pesantemente il presepe allestito presso il Comune di Chiusdino in provincia di Siena, distruggendo la statua di Gesù Bambino e mutilando quella di San Giuseppe.
Il primo gennaio, la piccola cittadina nel Senese ha avuto, purtroppo, un pessimo risveglio, quando è stato comunicato che dei piccoli delinquenti, approfittando della notte di San Silvestro, si erano accaniti con violenza sul presepe che solitamente viene allestito in città, rovinando la statuina in porcellana del Bambino Gesù e sfregiando quella di San Giuseppe. La notizia è stata diffusa dalla Confraternita di San Galgano che, in una nota ufficiale, ha espresso preoccupazione e sdegno per quello che è stato descritto come un “atto blasfemo” che fa tristemente il paio con quanto accaduto circa due anni fa, quando alcuni ragazzi avevano colpito con dei sassi l’altorilievo in bronzo raffigurante la Maria Santissima delle Grazie sul portone dell’omonimo santuario.
Secondo la comunità religiosa, questi episodi di vandalismo, anche se basati principalmente su “ignoranza e inciviltà”, sono da stigmatizzare perché rappresentano segnali di odio e intolleranza verso il cattolicesimo, andando a colpire profondamente non solo la fede dei credenti, ma anche i profondi valori di tutti i cittadini di Chiusdino. Questi comportamenti, infatti, sono nettamente contrari ai principi di apertura, tolleranza e inclusione che caratterizzano da sempre la piccola comunità del Senese che ha sempre mostrato rispetto verso le minoranze religiose anche e soprattutto in questo periodo di “aspro conflitto ideale”.
Nelle battute conclusive del suo comunicato, la Confraternita di San Galgano, dopo aver espresso il suo sdegno per la distruzione del presepe cittadino, ha anche sottolineato con orgoglio che presto si attiverà per la riparazione del danno, dimostrando così di non volersi arrendere di fronte a questi preoccupanti episodi di vandalismo e di intolleranza religiosa.
Patrizia Gallina