Hanno preso ufficialmente il via i lavori di restauro dell’ossario di Sedlec, in Repubblica Ceca. Si tratta di un’originale opera d’arte funeraria risalente al periodo medievale, adornata con ben 40mila ossa umane. Gli specialisti avranno il compito di smantellare, ripulire e risistemare ben quattro grandi piramidi formate da resti di defunti che sono stati utilizzati in passato proprio per “abbellire” con una modalità alquanto insolita l’intera area.
La cosiddetta “Chiesa delle ossa” sorge nei pressi della città medievale di Kutna Hora e, se a prima vista può sembrare un edificio piuttosto macabro, in realtà rappresenta una preziosa e quantomai rara testimonianza del passato. Le decorazioni dell’ossario, infatti, presentano lampadari, croci, simboli e piramidi realizzati dai monaci ricorrendo a teschi, femori, costole e omeri di corpi umani esumati nel corso del XVI secolo dal cimitero che sorgeva nelle vicinanze. I resti dei defunti erano stati portati via da quel luogo perché, in seguito ad un’epidemia di peste, non c’era più spazio per ospitare altri cadaveri.
L’edificio sacro appare oggi nella versione restaurata nel 1870 da parte dell’intagliatore ceco Frantisek Rint, il quale arricchì di ulteriori dettagli le decorazioni già esistenti, alimentando l’aspetto macabro e funereo del luogo che, nel corso degli anni, è diventato meta ambita dai turisti provenienti da tutto il mondo, con una media di circa mezzo milione di visitatori all’anno.
La notizia del via ai lavori di restauro è stata diffusa da Reuters, che ha riportato che l’attività degli esperti durerà almeno due anni, utili agli archeologi per classificare, catalogare, mappare in 3D l’intera area, e naturalmente per calcificare tutte le ossa al fine di garantirne la conservazione e la durata nel tempo. Al contempo si provvederà a cementare ulteriormente le fondamenta della cripta di Sedlec, assicurando così una maggiore sicurezza. Gli addetti alla manutenzione hanno chiarito che in questo periodo la “Chiesa delle ossa” non chiuderà al pubblico, anche se gli accessi potrebbero essere limitati a gruppi ristretti di persone a seconda delle necessità che emergeranno durante i lavori.
Lo studioso Radka Krejci ha affermato che spesso i turisti si recano presso l’ossario perché, dopo aver appreso della inusuale presenza di decorazioni con resti umani, pensano si tratti di una sorta di “casa degli orrori”. In realtà ci troviamo di fronte ad un vero e proprio luogo di venerazione dell’epoca medievale, di un luogo di sepoltura dotato di un profondo significato storico-culturale.
Patrizia Gallina