Vialattea

Vialattea, i vertici patteggiano per la morte di Camilla, 9 anni: disperazione per il padre

Era il 2019 quando Camilla, bambina di 9 anni, moriva mentre sciava sulle piste della Vialattea, tra Sestriere e Sauze d’Oulx.
Il giudice Maria Francesca Abenavoli ha accolto le richieste di patteggiamento a sei mesi per i vertici della società gestisce le piste, per aver causato il decesso della bambina.
Oltre al suo, anche quello dell’ingegnere Giovanni Bonaventura, 35 anni, morto un anno prima di Camilla in un altro tratto di pista.
Chiesti 8 mesi per il quarto imputato, Vittorio Salusso, per il decesso di Bonaventura e non per quello di Camilla.
Salusso aveva chiesto il rito abbreviato condizionato a una consulenza.
Da Facebook è emerso che quando lui era in carica la pista era battuta in modo differente.

Camilla

Vialattea: la disperazione del padre di Camilla

La famiglia di Camilla si è costituita parte civile: “Ci risarciranno, lo sappiamo, ma questa non è una consolazione. Abbiamo una fondazione e con quei soldi faremo del bene. Ma nulla per noi può essere come prima. E’ finita come non doveva finire” spiega Francesco Compagnucci, papà della bambina.
Ce l’hanno ammazzata un’altra volta. La morte ti crea un senso di impotenza e oggi è stato uguale. Non può chiudersi con una multa una vicenda così: questo non è un furto, è un duplice omicidio“.
Tanta amarezza e delusione dopo la sentenza presso il Tribunale di Roma.

Una sentenza ingiusta

Giovanni Brasso e Alessandro Perron Cabus, Presidente e Amministratore delegato della Sestrieres Spa, e il direttore tecnico Alessandro Moschini, hanno concordato una pena di 45mila euro per ogni decesso.
Continua Francesco: “Non volevamo che facessero il carcere, la galera non si augura a nessuno, ma io in aula ho perso per un attimo la pazienza e alla giudice l’ho detto ‘E’ giustizia
questa? E’ una sentenza giusta?’. Nulla ci restituirà la nostra bambina, ma ci sembra davvero assurdo che con tutto quello che hanno fatto, perizie, consulenze tecniche, in cui sono chiaramente emerse le responsabilità per un duplice omicidio in una pista abusiva, alla fine tutto si conclude così: pagando
“.