Sono passati sei anni dalla morte di Giordana, una ragazza di soli vent’anni uccisa con 48 coltellate dall’ex compagno. La uccise nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2015 a Catania, il giorno successivo sarebbe dovuto iniziare contro di lui un processo per stalking. Dalla loro storia quattro anni prima era nata la figlia Asia. Lui non riusciva a sopportare che la loro relazione fosse giunta al termine e che lei sarebbe potuta essere felice con un altro uomo.
Stanca di subire violenze e maltrattamenti la 20enne lo aveva lasciato e aveva trovato il coraggio di denunciarlo. Per due anni lui l’ha tormentata, la seguiva e la minacciava. Una notte entrò anche in casa sua dopo aver rotto una finestra convinto che l’avrebbe trovata con un altro uomo. Oggi, nel giorno dedicato alla violenza sulle donne, tramite un podcast la madre di Giordana fa sapere che da quando la figlia è stata uccisa questa giornata ha per lei un sapore molto più amaro. Pensa però che tutto l’anno si dovrebbe fare qualcosa per proteggere le donne vittime di violenza.
Cosa ha detto la madre di Giordana nella giornata contro la violenza sulle donne
Tra le varie cose, la donna ha detto: “Nella narrazione generale della violenza di genere io sono una vittima collaterale. E lo è mille volte di più la bambina di mia figlia: si chiama Asia e cresce con me da quando aveva quattro anni.” A detta sua forse si dovrebbero aiutare gli uomini violenti a contenere la loro rabbia. Pensa che il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico non siano sufficienti a proteggere le donne, perché se un uomo vuole fortemente uccidere una donna lo farà lo stesso.
La madre di Giordana crede che bisognerebbe provare a capire se e quanto potrebbero spingersi oltre gli uomini violenti, magari con una valutazione psicologica dopo che vengono denunciati dalle donne stanche di subire maltrattamenti. Ha poi concluso dicendo: “Una buona valutazione del rischio può salvare la vita. È banale dirlo ma il problema della violenza sulle donne è un problema degli uomini. È da quella parte che dobbiamo guardare. Lo dico pensando alla mia Giordana.
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