Nessuna speranza per le persone intrappolate nella miniera di carbone di Listvyazhnaya in Siberia, Russia.
Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, sono infatti 52 le vittime a seguito della forte esplosione verificatasi ieri mattina, aggiornando il bilancio precedente di 14 morti, tra i quali tre soccorritori, e 35 minatori intrappolati.
Soccorsi altri 239 minatori nelle ultime ore, tra cui 49 di questi ricoverati in ospedale.
La tragedia è avvenuta ieri, giovedì 25 novembre. Vladimir Putin ha espresso il suo cordoglio per le vittime.
Non è la prima volta che nel Paese si verificano incidenti mortali simili all’interno delle miniere.
Russia: la dinamica dell’incidente
Secondo gli inquirenti, il fumo si è diffuso intorno alle 8:35 del mattino.
In base alla ricostruzione del Ministero delle emergenze, in mattinata 285 persona stavano lavorando all’interno quando il fatto è successo.
Nel primo pomeriggio “tutti i soccorritori sono stati urgentemente evacuati per il timore che la concentrazione di gas potesse provocare un’esplosione“, ha fatti sapere il Ministero.
“Nessuno è rimasto vivo” tra coloro bloccati sottoterra.
Serghiei Tsivilyov, governatore della regione di Kemerovo, ha annunciato tre giorni di lutto.
Un Paese in lutto
Questa tragedia ha segnato profondamente il Paese.
Vladimir Putin, durante un contro con il Presidente serbo, Aleksandar Vucic, ha detto: “Quando le persone muoiono, è una grande tragedia per le famiglie e per tutti i parenti”.
Nel passato, in Russia, si sono verificati diversi incidenti nelle miniere, evento che molti studiosi e osservatori attribuiscono a attrezzature obsolete e inadeguati standard di sicurezza.
Uno degli episodi più gravi accaduti risale al 2010.
Una forte esplosione ha provocato la morte di 91 person nella miniera di Raspadskaya, la più grande del Paese.
Sempre per un’esplosione, nel 2007, sono morte 110 persone nella miniera Ulyanovkskaya.