Divieto di plastica monouso: le regole in vigore dal 14 gennaio

L’Italia si unisce al resto d’Europa in materia di plastica monouso e salvaguardia ambientale. Da oggi – 14 gennaio – entra infatti in vigore il divieto di far uso e di produrre oggetti in plastica monouso, non compostabile o biodegrdabile. Il provvedimento – varato il 30 novembre scorso ma diventato legge soltanto con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale –  fa riferimento alla Direttiva Ue “Sup” (Single Use Plastic) con la quale l’Europa mira a ridurre sensibilmente l’impatto di alcuni oggetti in plastica su mari ed oceani. Si stima, infatti, che nelle acque della Terra galleggino fra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di residui di plastica, la maggior parte proveniente proprio da materiale usa e getta.

Il decreto legge è stato emanato con l’intento di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, che punti all’utilizzo di materiali sostenibili ed innovativi e si impegni per l’utilizzo di plastica riciclata idonea al contatto alimentare nelle bottiglie per bevande. Al bando dunque moltissimi dei prodotti monouso che hanno accompagnato tantissime generazioni: piatti e bicchieri di plastica, bastoncini per le orecchie, cannucce, bacchette di palloncini, bacchette cinesi – già prodotte per la maggior parte in legno -, contenitori e bicchieri per alimenti e bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi, attrezzi da pesca che la contengono. Tutti questi prodotti potranno essere venduti fino ad esaurimento scorte, purchè messi in vendita prima del 14 gennaio 2022. Per i tragressori le multe andranno dai 2.500 ai 25mila euro.

Per promuovere l’uso dei prodotti biodegradibil e compostabili sono previsti incentivi per le aziende che ne facevano uso, sotto forma di credito di imposta fino ad un massimo di 3 milioni di euro per ciauscuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Previste anche campagne di sensibilizzazione e nuove regole per lo smaltimento. Da qui a uno anno il nuovo Ministero per la Transione Ecologica dovrà indicare i paremetri minimi per i servizi di ristorazione, nonchè i criteri ambientali minimi per l’organizzazione di eventi cinematografici e televisivi.

Critiche nei confronti del provvedimento, però, le principali organizzazioni no-profit che si occupano di ambiente. Greenpace ha criticato direttamente l’Italia, affermando che “la direttiva offriva l’opportunità di andare oltre il monouso e la semplice sostituzione di un materiale con un altro, promuovendo soluzioni basate sul riutilizzo. L’Italia conferma ancora una volta di avere un approccio miopeche favorisce solo una finta transizione ecologica”. Legambiente, invece, lancia un appello: “In queste ultime settimane stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma riutilizzabili per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo, a nostro avviso, per aggirare il bando e che porta a un incremento dell’utilizzo di plastica piuttosto che a una sua diminuzione.”

Fonte: Sky Tg24