Il sindacato di polizia contro le mascherine FFP2 rosa date agli agenti: “Indecorose”

Con l’entrata in vigore dell’obbligo di mascherine FFP2 per accedere a tantissimi luoghi, è cominciata la caccia alla fornitura. In queste ore, però, è diventata virale la protesta da parte di alcuni poliziotti per il colore delle mascherine ricevute in dotazione, ovvero il rosa. Secondo il Sap (Sindacato autonomo della polizia), infatti, il colore renderebbe il dispositivo di protezione indecoroso, pregiudicando l’immagine dell’istituzione. Il sindacato ha quindi inviato una lettera di protesta direttamente al capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini, per criticare la provvigione di mascherine rosa ricevute dagli agenti di Pavia, Ferrara, Varese, Siracusa e Venezia. Si chiede un “un immediato intervento volto ad assicurare che i colleghi prestino servizio con mascherine di un colore diverso (bianche, azzurre, blu o nere) e comunque coerenti con l’uniforme della Polizia di Stato evitando dispositivi di altri colori o con eventuali decorazioni da ritenere assolutamente inopportuni”.

La fortitura è stata definita “inusale, tanto da suscitare diverse perplessità”. A due anni dall’inizio della pandemia, infatti, non dovrebbe essere complesso procurarsi mascherine FFP2, anche se il boom di richieste di questi dispositivi – alla luce dei nuovi decreti –  ha causato una carenza di distribuzione. La nota mandata al prefetto chiarisce inoltre le motivazioni per le quali l’uso di un dispositivo di sicurezza rosa sarebbe inaccettabile: “Appare altresì chiaro che la rilevanza delle funzioni svolte dalla Polizia di Stato impone all’Amministrazione di preservare il decoro dei propri operatori, evitando che gli stessi siano comandati a svolgere attività istituzionale con dispositivi di protezione di un colore che risulta eccentrico rispetto all’uniforme e rischia di pregiudicare l’immagine dell’Istituzione”. Nella lettera al capo della polizia, inoltre, si ricorda una circolare risalente al 29 ottobre 2019, in cui si intimava agli agenti di “evitare l’utilizzo di capi non conformi in grado di pregiudicare il decoro dell’Istituzione”.

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