Iniziano a delinearsi le notizie che arrivano da Tonga dopo l’eruzione vulcanica sottomarina e lo tsunami che ha interessato le coste dell’Oceano Pacifico meridionale.
In un primo comunicato il Governo ha detto “un disastro senza precedenti”, diffondendo le foto satellitari che mostrano uno scenario terribile.
La cenere ricopre le spiagge, infrastrutture e abitazioni mentre le due isole minori sono
praticamente distrutte con pochissime case sopravvissute.
Al momento si contano almeno tre vittime, tra cui una cittadina britannica, che fino all’ultimo istante ha cercato invano di salvare i suoi cani, un uomo di 49 anni e una donna di 65 del posto.
Gli esperti parlano della “peggiore eruzione vulcanica degli ultimi 30 anni” avvenuta sull’intero pianeta, paragonabile a quella del vulcano Pinatubo del 1991, nelle Filippine, che ha provocato 1450 morti.
Tonga: lo scenario del disastro
Il comunicato del Governo spiega che “ad essere gravemente colpite sono state alcune delle isole più piccole e periferiche. Su un’isola tutte le case sono state distrutte, mentre sull’altra ne sono rimaste solo due. Danneggiate anche alcune case sull’isola principale, quella di Tongatapu. Inoltre le riserve d’acqua sono state gravemente colpite dalla cenere vulcanica“.
La carenza di risorse idriche potrebbe provocare un’altra crisi umanitaria, malattie legate all’acqua, alla qualità dell’aria e all’arrivo del Coronavirus.
Un alto diplomatico, Curtis Tuihalangingie, ha affermato alla Abc: “Sono preoccupato dallo tsunami di Covid che potrebbe colpire Tonga“.
Anche Papa Francesco ha espresso vicinanza e solidarietà alla popolazione.
Le difficoltà dei soccorsi
Le comunicazioni avvengono solo tramite telefoni satellitari.
Internet è fuori uso e i tecnici hanno individuato due guasti che rendono impossibile la riparazione, almeno per ora.
Radio New Zealand aveva ipotizzato: “Tonga rischia di stare per un bel po’ di tempo isolata, considerando che il 99% delle comunicazioni avviene tramite cavi sottomarini“.
La conferma è arrivata dal Ministero degli Esteri neozelandese: “Il ripristino della connessione avverrà non prima di un mese”.
La cenere crea numerosi problemi soprattutto per i soccorsi bloccare e le rotte marine interrotte.
Fatafehi Fakafanua, Presidente dell’Assembla Legislativa di Tonga, ha dichiarato: “Le ceneri si stanno dimostrando problematiche, non solo per l’acqua e l’igiene perché gli abitanti raccolgono l’acqua dai tetti delle abitazioni, ma in termini di accesso degli aiuti dell’Australia e della Nuova Zelanda e di altri voli“.