Superman, il primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, sta volando nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn – nel triplice ruolo di produttore, regista e sceneggiatore – trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.
Il film è prodotto da Peter Safran e Gunn – responsabili dei DC Studios – e diretto dallo stesso Gunn su una sua sceneggiatura, basata sul personaggio della DC, Superman, ideato da Jerry Siegel e Joe Shuster. Del film sono protagonisti David Corenswet (“Twisters”, “Hollywood”), nel duplice ruolo di Superman/Clark Kent, Rachel Brosnahan (“The Marvelous Mrs. Maisel”) come Lois Lane e Nicholas Hoult (la saga di “X-Men”, “Giurato numero 2”) nei panni di Lex Luthor.
Produttori esecutivi di “Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy (“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Come è cambiato Superman in questi anni? La parola a James Gunn.
“I poteri di Superman sono cambiati drasticamente nel corso degli anni, in modo discontinuo e non in una sola direzione. All’inizio, era solo un tipo fortissimo che riusciva a saltare su un edificio alto con un solo balzo, ma non volare. Poteva colpire le persone, ma non era invincibile. I proiettili rimbalzavano su di lui, ma quello era un po’ il limite. E poi ha continuato a diventare sempre più potente finché negli anni ’70, prima dell’era di John Byrne, rimodellava i pianeti con un pugno. O persino nel primo film, facendo tornare il mondo indietro nel tempo. Ci sono stati momenti in cui era così potente che facevo fatica a immaginarlo interessante come avrei voluto, o a relazionarmi con lui, ma poi sono successe un paio di cose. La prima è stata l’All-Star Superman di Grant Morrison, che mi ha influenzato moltissimo ed è stato il modo in cui mi sono innamorato del personaggio in All-Star Superman – e non ero già più un bambino quando uscì quel libro. Per me, questo ha dimostrato come il potere di Superman sia in realtà parte del suo fascino. Era un tipo bonario, con la mascella in fuori, sempre pronto a fare la cosa giusta, un tipo entusiasta, così incredibilmente puro e quello era un personaggio interessante per me. Grant gli ha davvero dato qualcosa che ho adorato. E la sua bontà è stata una grande ispirazione. È quel lato della sua personalità che è diventato il fondamento del Superman di questo film. Nel nostro film l’ho reso meno potente. Non fa tornare indietro il mondo nel tempo. Non prende a pugni i pianeti. È molto forte, può sollevare un grattacielo, ma non è completamente invulnerabile. All’inizio del film vediamo un Superman che sanguina. Quando ho immaginato che potesse succedere, ho pensato: “Come siamo arrivati a questo punto?”
Non resta che andare al cinema per scoprirlo.
Photo Credit: Courtesy of Warner Bros. Pictures
